Visita al labirinto della Masone con bambini

Questa volta abbiamo portato i boys a spasso tra le canne di bambù! Si proprio così! Siamo andati a visitare il Labirinto della Masone a pochi chilometri da Parma. Per dei curiosi come noi, non potevamo non vedere il labirinto più grande del mondo a un paio di ore da casa. A noi piacciono tantissimo i labirinti. Avevamo già visto quello nella Reggia di Schonbrunn e anche questa volta i boys non vedevano l’ora di visitarne un altro, molto più grande.

Ci saremmo persi? Avremmo avuto punti di riferimento? E se fosse spuntata qualche strana creatura cosa avremmo fatto?

Il labirinto è visto come viaggio oltre i nostri limiti e come un luogo per perdersi e ritrovarsi. Con tanta voglia di perdersi, abbiamo così varcato il cancello di ingresso e ci siamo trovati subito in una foresta di bambù a forma di stella!

Ma perché un labirinto proprio lì?

Il labirinto è stato creato da un’idea dell’editore Franco Maria Ricci, che si trasferì a Parma negli anni Sessanta, e insieme agli architetti Bontempi e Duitto ha realizzato questo parco culturale che si estende per più di sette ettari. Ricci prese ispirazione dai labirinti romani dando così una forma geometrica ad angoli retti e suddivisa in quattro comparti comunicanti. Il sito, aperto nel 2015, è bellissimo, originale e ottimamente mantenuto. Mi ha colpito il suo pensiero:

“Forse è colpa dell’età, ma ormai vedo il Labirinto soprattutto come un modo di restituire a un lembo di Pianura Padana che comprende Parma, il suo contado e le città vicine, una parte almeno del molto che mi ha dato” 

Una curiosità sul labirinto della Masone riguarda il 10% dei visitatori che si perde. Ma c’è un efficiente sistema di recupero delle persone che si perdono: il biglietto di ingresso è un adesivo da attaccare sui vestiti con il numero di telefono da chiamare in caso di necessità indicando il numero riportato sui vari pilastri che si incontrano nel labirinto.

Il labirinto della Masone con bambini

Noi abbiamo camminato a caso, senza fretta, per godersi la quiete del posto e percorrendo i 3 km di vialetti in maniera rigenerante. Questi vialetti sono un insieme di corridoi, circondati dalle alte piante di bambù, che grazie al loro fogliame creano gallerie più o meno fitte. Era difficile trovare punti di riferimento ma a noi ha fatto piacere perdersi là dentro.

L’impressione creata è quella di un groviglio inestricabile di meandri, nei quali è facile smarrirsi, motivo per cui usiamo spesso la metafora del labirinto per indicare situazioni e problemi complicati.

I boys facevano da guida esclamando di continuo: ma qui ci siamo già passati! Non so su quali basi lo dicessero visto che dopo un’ora e mezzo eravamo sempre a vagare senza avere la minima idea di dove fossimo. Dopo un po’ abbiamo ceduto e preso la cartina consegnata all’ingresso: una piccola sconfitta dati i nostri 15 di esperienza come boy scout trascorsi con la bussola in mano.

Siamo così riusciti ad arrivare al centro del labirinto dove c’è un grande porticato e un mausoleo piramidale, dove abbiamo fatto il nostro originale pic nic.

Curiosità: questi bambù raggiungono l’altezza di 4 metri in poco meno di 2 mesi. E’ stata scelta questa pianta per la necessità di realizzare il labirinto in breve tempo e perche’ all’ideatore è piaciuta l’eleganza di questa pianta e la sua tendenza a piegarsi ricoprendo i vialetti con un piacevole groviglio. Le piante di bambù sono 200mila  e di specie diverse. Alcune raggiungono i 15 metri di altezza.

Inoltre il bambù ha tendenza a piegarsi e conseguentemente a coprire i corridoi trasformandoli in gallerie da cui filtra la luce solare. Per tale ragione, dalla torretta si ha vista di un bosco omogeneo che nasconde lo schema geometrico. Peccato! Volevamo vedere dall’alto quella foresta a forma di stella!

Il labirinto della Masone

Ci siamo divertiti moltissimo ed è una esperienza adatta ad ogni età.  Portate i vostri bambini che si divertiranno a correre nei vialetti, pensando di aver trovato la via di uscita.

Il labirinto della Masone è un luogo da vivere, un posto nascosto e segreto. Un luogo magico che  si trova in prossimità di un territorio che a noi ha riservato molte sorprese.

Qualcuno di voi ha visitato qualche labirinto? Sono molto curiosa! Fatemi sapere così porto i miei boys.

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A presto,

Francesca

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Legoland Billund: consigli per la visita con bambini

Questa volta siamo andati a curiosare in Danimarca, al Parco Legoland di Billund. Con due bambini fanatici del Lego, io e il mio omone abbiamo aspettato che fossero abbastanza grandi per gustarsi il divertimento e siamo partiti.

Legoland è un posto magico, adatto a bambini e adulti. Un’esperienza da fare!

Eravamo tutti e quattro molto emozionati, incuriositi e felici di visitare il parco e per fortuna avevamo comprato il biglietto per due giorni consecutivi. I boys sono rimasti con la bocca aperta per due giorni, correndo da un gioco agli altri felicissimi.

Arrivare a Legoland Billund è molto facile grazie ai voli diretti dall’Italia con Ryanair.

Quello in Danimarca è il primo parco della Lego ed è stato costruito nel 1968, a 2 km dall’aeroporto di Billund.

Ecco i miei consigli pratici e utili prima della visita a Legoland Billund con bambini.

  • Comprare i biglietti on line perché sono più economici e perché saltiamo le code, particolarmente lunghe nei periodi di affollamento;
  • Verificare prima di partire l’altezza dei bambini. All’entrata delle attrazioni i bambini sono misurati e sono molto fiscali;
  • Portare l’occorrente per il pic nic da fare all’interno del parco, compresa l’acqua da bere. E’ tutto molto costoso e vicino alla Polar Land (alla fine del parco) c’è un’area pic nic poco affollata.
  • Arrivare puntuali all’orario di apertura del parco. Ci sono moltissime persone e lunghe code.
  • Se avete figli appassionati di Lego, consiglio di acquistare il biglietto per due giorni. In questo modo è possibile divertirsi nelle attrazioni più volte.
  • Controllare bene l’orario di chiusura. A fine agosto il parco chiude alle 17 e, considerando le lunghe file, si rischia di non fare tutti i giochi.
  • Portare un impermeabile per la battaglia di acqua nella Pirate Land.
  • Portare cappello e crema solare

Cosa vedere a Legoland Billund?

Il parco è meraviglioso: molto pulito e curato nei dettagli. Tutto quello che c’è costruito con i fantastici mattoncini della Lego. Ci sono mattoncini ovunque, per liberare la nostra fantasia e costruire qualsiasi cosa, in qualsiasi momento. Durante le file di attesa per entrare nelle varie attrazioni, ci sono vasche con i mattoncini, dove i bambini possono giocare mentre i genitori attendono il turno per entrare. Un’idea molto intelligente!

Ci sono dieci aree all’interno del parco, che ovviamente hanno visitato tutte. Il biglietto all’ingresso ti dà libero accesso a tutte le attrazioni:

  • Miniland
  • NINJAGO World
  • Duplo Land
  • Immagination Zone
  • Legoredo Town
  • Adventure Land
  • Knights’ Kingdom
  • Pirate Land
  • Adventure Land
  • Polar Land

Appena entrati ci troviamo davanti alla MINILAND dove si possono trovare le principali attrazioni turistiche danesi e i monumenti mondiali più importanti in versione miniatura, tutto rigorosamente costruito con i mattoncini Lego. La scala è 1:150 e sono stati utilizzati circa 830 mila mattoncini. E’ possibile vedere aeroporti, città, chiese, scene di vita lavorativa tutto in miniatura e le torri più alte del mondo: Burj Khalifa, la Torre di Shanghai, l’hotel Royal Clock Tower di Makkah, l’One World Trade Center e Taipe.

L’area Miniland è la più tranquilla e adatta a bambini molto piccoli. Qui abbiamo fatto il Lego Safari con simpatiche jeep dipinte come zebre che i bambini possono “guidare” in mezzo ai grandi animali della giungla: elefanti, giraffe, zebre. Poi ci sono le mini boats per fare un tour in mezzo a grandi monumenti fedelmente riprodotti e il Lego train che ci ha portato in giro per tutto il parco. E’ stato un momento di piacevole riposo delle gambe.

NINJAGO WORLD è stata la nostra attrazione preferita. I boys si sono innamorati dei ninja, che già conoscevamo perché a casa ne abbiamo molti. Qui abbiamo aiutato i Ninja Cole, Kai, Nya a difendersi dal Grande Devourer a suon di pugnali virtuali (Ninjago The Ride). Eravamo in una sorta di navicella e muniti di occhiali in 3D, ci muovevamo velocemente lungo un percorso combattendo a fianco dei ninja! Alla fine era indicato il punteggio di ogni elemento del team sulla base del numero dei fantasmini annientati con il laser.  E’ forse il gioco che ci è piaciuto di più e che abbiamo fatto più volte. Ci siamo proprio divertiti e non ricordo quante volte l’abbiamo fatto.

Legoland Billund

Sempre nell’area Ninjago c’è anche il labirinto (Lloyd’s Lazer Maze) dove attraverso un percorso di agilità e velocità dovevamo riuscire a non farsi prendere dal laser.

Nell’area IMMAGINATION ZONE c’erano la grande astronave di Star Wars e il Lego Studio, dove erano proiettati i film in 4D. Davanti c’era anche una sorta di orchestra gigante che potevamo suonare dal vivo!

In Atlantis by Sea Life siamo entrati in un sottomarino giallo per un viaggio in fondo il mare tra circa 800 pesci e sommozzatori in lego. Che buffo vedere tanti mattoncini in mezzo ai pesci veri! I bambini potevano entrare nelle vasche dei peschi attraverso cupole trasparenti create apposta.

DUPLO LAND è l’area dedicata ai più piccoli. Realizzata con mattoni più grossi, vanta di un’area giochi enorme con una ferrovia sopraelevata con trenino (Duplo express) che circola sopra la grande area. Ci sono piccoli aerei da pilotare (Duplo Planes), casette di ogni colore e dimensione, giostre (Legondol) e tanti mattoncini a disposizione per costruire qualsiasi cosa.

In LEGOREDO TOWN si entra nel mondo del Wild West. Qui c’è la miniera (Legoldmine) dove cercare le pepite d’oro, le canoe, l’accampamento degli indiani (Indian Camp) con Toro Seduto che ci ha accolto, dove si può cuocere il pane fatto da noi. In quest’area c’era perfino una band che suonava la musica country. Yeah!

La Ghost –Casa stregata è stata un’esperienza da brivido. Prima si passa attraverso teste mozzate e un labirinto di specchi, per finire nel laboratorio di uno scienziato pazzo che tra una provetta e l’altra ci ha fatto salire in una specie di torre che sale piano piano in alto per poi scendere in modo rapidissimo fino a terra. Un’emozione molto intensa. Sconsigliata per i meno coraggiosi che hanno la possibilità di bypassare la torre.

PIRATE LAND ci ha subito entusiasmato guardando la mappa del parco. Nella Pirate Splash Battle ci siamo scontrati con un’altra famiglia in una battaglia d’acqua. Sulle barche dei pirati dovevamo sparare acqua con dei cannoni alle altre barche. Il risultato +è stato che ci siamo bagnati tutti ma con tante risate. Per fortuna, fuori da quest’attrazione c’era una sorta di asciugatrice per “umani” dove abbiamo potuto asciugare i nostri vestiti. Consiglio: portare impermeabile!

Poi con le Pirate Boats abbiamo fatto il giro dell’isola dei pirati passando dentro una caverna dove c’erano i pirati a divertirsi a mangiare e cantare. Molto carino il coccodrillo in acqua che aveva rubato una scarpa allo sfortunato pirata appeso a un ponticello. Tutto rigorosamente fatto di mattoncini! Che meraviglia!

ADVENTURE LAND è un’area dedicata all’avventura. L’attrazione che ci è piaciuta di più, insieme al Ninjago, è stata The Temple, il Tempio Egiziano dove siamo entrati nell’Antico Egitto e trasportati su dei piccoli carrelli dovevamo stare molto attenti a sparare con pistole laser sui punti rossi seminati lungo il percorso. Fuori dal tempio ci siamo divertiti a cercare di interpretare i simboli egiziani.

La Caserma dei Pompieri è un gioco che ha appassionato tutta la nostra famiglia. Nella Falck Fire Brigade abbiamo gareggiato con altre famiglie per essere la migliore squadra antincendio! Dovevamo salire velocemente sul camion, girare un volante con grande forza per farlo avanzare in avanti fino a una casa dove c’era un incendio. Noi poi dovevamo scendere dal camion, puntare la pompa con l’acqua in direzione della casa e spengere il fuoco il più rapidamente possibile. Poi dovevamo ritornare sul camion, e tornare fino alla caserma. Non siamo stati velocissimi ma ci siamo divertiti tanto.

KNIGHTS KINGDOM è regno dei cavalieri, dove a bordo di un drago sputafuoco (The Dragon) siamo scesi nei sotterranei del castello per poi affrontare una discesa ripida e veloce. Senza fiato e con tanta emozione lungo quelle curve sospesi in mezzo al nulla! Io ho stretto tutto il tempo, la mano del mio piccolo boy che mi ha fatto coraggio. Che uomo!

Abbiamo affrontato con coraggio anche la Vikings River Splash, una sorta di discesa rapidissima e ripidissima su delle barche tonde che prima facevano un percorso in salita per poi scendere a gran velocità. Il tutto in mezzo all’acqua. Ci siamo bagnati molto anche qui. W l’asciugatrice del parco.

POLAR LAND è per i bambini più grandi. Purtroppo c’era delle lunghe fila alla Polar X-plorer. Invece all’Ice Pilots School abbiamo avuto un po’ di paura. Quelle montagne russe altissime (almeno per noi) ci hanno intimorito parecchio. Ci torneremo un po’ più grandi e con più coraggio.

Legoland Billund: polar Land

Qualcuno ha visitato la Polar Land? Me la raccontate? Sono curiosa!

Questo parco è meraviglioso e lo consiglio veramente a tutti. Qualsiasi cosa mette allegria: tutto è bello, colorato, elettrizzante e memorabile. I boys coi chiedono di tornare di continuo.

Qualche curioso all’ascolto? Per realizzare Legoland Billund ci sono voluti 60 milioni mattoncini
Nel parco ci sono oltre 200 casette per ospitare cinciallegre e uccelli canterini. Per fortuna questi uccelli mangiano gli insetti riducendo drasticamente la necessità di usare pesticidi per le piante.
Ogni autunno vengono piantati 80.000 bulbi.

Torneremo presto. Oppure andremo a curiosare in uno dei tanti parchi Legoland nel mondo tra:

Qualcuno ha visitato altri parchi Legoland ? Scrivetemi perchè voglio portare i miei boys!

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A presto,

Francesca

Cosa vedere a Vienna con bambini

Per rendere la nostra fuga a Vienna di pochi giorni ancora più avventurosa abbiamo deciso di raggiungerla in treno. Con una comoda cuccetta notturna siamo partiti da Firenze per arrivare a Vienna la mattina successiva. I bambini sono stati felicissimi di questa scelta. Poter dormire su un letto a castello, poter salire e scendere la scaletta un milione di volte, poter abbassare le tendine del vetro all’infinito, poter correre nel corridoio del treno felici come matti, e soprattutto poter fare la colazione sul vassoio la mattina successiva è stata un’esperienza che ricordiamo ancora con allegria e che i boys vorrebbero ripetere al più presto (noi un po’ meno!).

Viaggiare in treno con i bambini si è rivelata una scelta ottimale per vari motivi:

  • Nessuno ha dovuto guidare
  • Abbiamo eliminato il problema del traffico e della neve (viaggiando in inverno)
  • Nessun problema di parcheggio una volta arrivati a Vienna

Noi abbiamo viaggiato con le ferrovie OBB e per una cuccetta esclusiva per la nostra famiglia abbiamo speso 400 euro andata e ritorno a Vienna per due adulti e due bambini. Ci è sembrato un buon prezzo!

Appena arrivati alla stazione di Wien Hauptbahnhof, abbiamo subito avuto l’impressione di una città efficiente e sicura. Facile muoversi, facile mangiare, facile visitare i musei. Almeno questa è la nostra impressione che si è confermata durante i nostri tre giorni nella splendida capitale austriaca.

Che cosa vedere a Vienna con bambini?

Questa volta abbiamo voluto vedere ciò che potesse piacere ai nostri boys e che consigliamo a bambini di ogni età.

Naturhustorisches museum

Questo imponente museo si trova nel bellissimo edificio di Maria Theresien Platz. Pare sia uno dei musei di scienze naturali più belli al mondo e noi possiamo solo confermarlo. Abbiamo potuto osservare una vasta collezione di minerali, fossili e pietre preziose disposti in più sale. La sala dei meteoriti è una delle più antiche del mondo e si può osservare anche un esemplare proveniente da Marte. C’è anche una sala, dove è spiegata la formazione della terra con video a disposizione. Per rendere i bambini più partecipi, ci sono molte sale con giochi interattivi sulla genesi della Terra, sulle prime forme di vita e sulle cellule.

Il museo di storia naturale di Vienna

La sala con le ossa di dinosauro e gli scheletri sono le più emozionanti del museo. Lo scheletro gigante del Brontosauro sembra riportarci al film Una notte al Museo e sembrava che tutto a un tratto gli animali iniziassero a correre e saltare. Incredibile! Consigliamo questo museo a tutti

Zoom museum

Se vieni a Vienna con bambini, devi assolutamente visitare lo Zoom. Più che un museo, si tratta di uno spazio didattico per bambini dagli 8 mesi ai 14 anni.  A noi è piaciuto molto perché non è un museo tradizionale. E’ un posto magico, dove i bambini possono toccare, esplorare, sperimentare con tutti i loro sensi, fare domande e partecipare attivamente.

Lo spazio dello Zoom è suddiviso in 3 aree:

Zoom Ocean: per bambini da 8 mesi a 6 anni. E’ uno spazio gioco costruito secondo il tema dell’oceano con zone morbide, scivoli, un vascello e un sottomarino dove giocare liberamente. Qui i più piccoli sono liberi di esplorare una grotta d’acqua e una barriera corallina. Sul ponte della nave i bambini diventano l’equipaggio e possono creare le loro storie e giochi.

Zoom Studio è uno spazio ancora più creativo. In quest’area, i bambini da 3 a 12 anni lavorano con gli artisti per progettare, dipingere e costruire i propri capolavori. È un paradiso per arti e mestieri, dove si possono sperimentare varie tecniche per colorare, spruzzare, modellare e dipingere.

Noi siamo riusciti a iscriversi allo Zoom Studio e quel giorno era previsto un laboratorio di costruzioni di legno e grazie all’educatore che ci traduceva tutto in inglese, siamo riusciti a costruire due barche dei pirati con vela e galleggianti. I boys hanno potuto scegliere i materiali ben sistemati in grandi contenitori ordinati, tagliare il legno con i vari attrezzi, utilizzare la colla a caldo, vari martelli, taglierine e tanti altri strumenti per il fai da te. Al termine del laboratorio ogni bambino ha rimesso in ordine tutti gli attrezzi, materiali e cose non utilizzate, pulito il banco da lavoro e la postazione. Ogni pezzo di legno, polistirolo, plastica, cartoncino doveva essere rimesso nel suo recipiente per futuri utilizzi. Mi piace questa idea di recuperare qualsiasi cosa e dare responsabilità i bambini a lasciare in ordine per i laboratori successivi. Tutte le barche costruite sono state messe nella vasca d’acqua per verificare che riuscissero a galleggiare! Le nostre galleggiavano in modo traballante.

Zoom Animated Film Studio per bambini dagli 8 ai 14 anni: qui i ragazzi si trasformano in registi e possono addirittura ricreare i cartoni animati dentro un laboratorio multimediale con suoni in 3D.

Zoom Exhibition: questo spazio è dedicato ai bambini dai 6 ai 12 anni, dove possono sperimentare l’arte e cultura, rispondere alle grandi domande attraverso giochi, travestimenti, illusioni ottiche.

I boys erano entusiasti e ovviamente sarebbero voluti rimanere lì a fare altri laboratori. Qui hanno potuto scatenare tutta la loro fantasia e noi avere un po’ di riposo.

Lo Zoom è un museo a pagamento e conviene prenotare in anticipo (anche via internet) la propria visita.

Reggia di Schonbrunn

La prima cosa da vedere a Vienna con i bambini è senza dubbio Schombrunn. Costruito nel 17mo secolo, questo splendido palazzo è’ stato la residenza estiva della Famiglia d’Asburgo dal 1696 al 1918. Abbiamo dedicato un giorno intero a questa magnifica reggia che tanto ci ha ricordato Versailles e la consigliamo a famiglie con bambini di ogni età.

Consiglio di acquistare i biglietti on line perché ci sono sempre lunghe file. Noi non l’abbiamo fatto e abbiamo aspettato più di un’ora prima di raggiungere la biglietteria.

Abbiamo preso le audio-guide per visitare circa 40 stanze del Palazzo (in totale sono 1441!), Cerchiamo sempre di non prenderle perché temiamo che tutte quelle lunghe descrizioni e i dettagli dei vari oggetti possano annoiare i boys. Ma questa volta loro hanno insistito per averla. All’inizio erano entusiasti di vedere tutto quelle stanze enormi, sfarzosamente arredate, gli appartamenti imperiali con tutti gli arredi, i grandi lampadari e le porcellane. E’ facile rivedere la Principessa Sissi e Francesco Giuseppe durante le feste nel grandioso salone dei ricevimenti illuminato da due lampadari immensi. Dopo poco però, i boys hanno iniziato a stancarsi e per fortuna eravamo arrivati in fondo. Un palazzo meraviglioso!

Reggia di Schonbrunn con bambini

All’interno della Reggia, consiglio la visita del Museo dei Bambini www.kaiserkinder.at dove è possibile travestirsi con i costumi del 18mo secolo facendo finta di essere imperatore o imperatrice, poter  indossare buffe parrucche, cappelli e tutti gli accessori dell’epoca. Ma il nostro interesse era tutto per l’esterno della Reggia!

Come il palazzo è sfarzoso, elegante così il gigantesco parco è un insieme di giochi d’acqua, marmi, giochi di luce, vialetti, fontane e statue. Abbiamo deciso allora di passeggiare in questo splendido giardino per osservare la Voliera, la Casa delle Palme, l’Orangerie. Che posto splendido!

Dietro la maestosa fontana del Nettuno, abbiamo percorso la strada che porta alla Gloriette, una collina davanti alla Reggia da dove si può ammirare il palazzo in tutta la sua grandezza e splendore. Consiglio assolutamente questa passeggiata.

La parte del giardino che è piaciuta di più ai boys è stata senza dubbio il labirinto, che dopo tanti anni di abbandono è stato riaperto nel 1999. In realtà ce ne sono due e l’ingresso è a pagamento (5,50 euro), se non previsto dal biglietto acquistato per vedere la Reggia. Il labirinto copre una superficie di 2700 mq. Il labirinto ci incuriosisce parecchio. I boys li adorano. Sono impazienti di arrivare in fondo prima possibile. Questa volta abbiamo spiegato che si trattava di un labirinto molto grande. Ci avrebbe fatto paura? Avremmo perso i nostri punti di riferimento? Appena entrati, i boys sono impazziti: hanno iniziato a correre, ridere e a perdersi! Al termine del labirinto c’erano anche dei giochi per i bambini: una fontana interattiva, delle piastrelle da suonare con i piedi e degli specchi deformanti. Davvero carino

Accanto al labirinto c’è il fantastico parco giochi Labyrinthikon che consiglio. C’è un caleidoscopio, una macchina volante a forma di aquila, giochi di legno, spazio con la sabbia e altri giochi che li hanno appassionati e intrattenuti a lungo. Questo parco ha ingresso libero per cui ci offre la possibilità di poter stare tante ore. Noi abbiamo fatto il nostro immancabile pic nic e i bambini hanno giocato tutto il tempo nella bellissima area giochi accanto al labirinto.

E per chi avesse bisogno di altre informazioni o chiedere qualcosa, contattatemi senza problemi. Risponderò molto volentieri!

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A presto,

Francesca

 

Come avvicinare i bambini alla lettura

Come avvicinare i bambini alla lettura?

Vedo continuamente bambini molto piccoli con smartphone in mano. Mi dispiace molto perché al posto di quel telefono potrebbero avere un libro. In un mondo digitale, tecnologico e veloce dove io non mi ritrovo molto, io mi rifugio sempre più spesso in tutto ciò che è carta. E cero di trasmetterlo anche ai miei figli, ora adolescenti.

Amante da sempre di quaderni, agende, post it, bullet journal, scrivo ovunque e amo leggere la carta. I miei libri sono fortunatamente ancora tutti in carta. I nostri boys hanno sempre visto tantissimi libri “viaggiare” per casa e anche nella loro camera ci sono moltissimi volumi. Molti di questi erano miei o del mio omone dei tempi di quanto andavamo a scuola. Reperti archeologici!

E’ bello rivedere oggi quei grandi libri pesanti con le pagine ingiallite, sciupate e piene di ricordi d’infanzia. A noi è venuto naturale cercare di trasmettere ai nostri boys la curiosità e l’amore per i libri, che non dovrebbero essere visti come un obbligo legato ai compiti di scuola, ma come un affascinante tuffo in un mondo sconosciuto dove liberare la fantasia. Il nostro compito è di appassionarli fin da piccoli alla lettura cominciando magari da qualche classico, che come diceva Italo Calvino: un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.

Mi è piaciuta molto l’iniziativa della classe seconda elementare del mio bambino di tanti anni fa. La maestra d’italiano ci chiese una vecchia libreria dismessa da mettere in classe. Ogni bambino doveva poi portare un paio di libri da condividere con gli altri. Per quei bambini che terminavano prima i compiti o in una giornata di pioggia quando non si poteva andare in giardino, ecco che la libreria è diventata un importante stimolo e una valida scelta per il momento di ricreazione per i ragazzi.

Ma cosa possiamo fare per avvicinare i bambini alla lettura?

Ecco qualche piccolo suggerimento che ho messo in pratica con i miei ragazzi.

  • Andiamo in biblioteca, almeno un giorno la settimana

Le biblioteche di oggi hanno ormai uno spazio esclusivo per bambini, dove possono leggere, sfogliare e curiosare i tanti volumi messi a disposizione. Prendiamo l’abitudine di portarli almeno una volta la settimana e lasciamoli liberi di leggere quello che vogliono. Entrare in biblioteca, osservare tutte le persone che, in silenzio leggono i vari volumi o persone indaffarate a trovare i libri sugli scaffali sono un’esperienza molto piacevole per me, che ricordo con nostalgia fin dai tempi del liceo, quando per fare le ricerche, si doveva consultare i tanti volumi ed enciclopedie di carta. Molte biblioteche organizzano percorsi per bambini, dalle letture ad alta voce ai laboratori sui libri letti. La biblioteca diventa anche un momento di condivisione sociale. Consiglio anche di fare ai nostri figli la tessera di prestito personale in modo che si sentono grandi e responsabili per una cosa che possono utilizzare per un periodo limitato e che poi devono restituire per darla a un altro bambino.

Biblioteca comunale di Calenzano (FI)

  • organizziamo una piccola biblioteca in camera dei bambini

Creiamo nella loro camera una piccola biblioteca composta di un paio di scaffali (non necessariamente dobbiamo comprare un nuovo mobile) e chiediamo ai bambini di sistemare i libri a loro piacimento e di tenerli in ordine. Possiamo far creare una sorta di catalogo con l’elenco dei libri suddivisi per argomento, indicando se abbiamo preso un libro in biblioteca e quando dobbiamo restituirlo o se abbiamo prestato il libro a qualche amico. Noi gli abbiamo fatto creare dei segnalibri con carta e pennarelli in modo che possono utilizzarli per segnare il punto dove sono arrivati.

  • leggiamo con loro

Diamo ai nostri bambini il buon esempio. Leggiamo con loro. Non ha senso invitarli alla lettura se abbiamo il cellulare in mano! Scegliamo insieme il libro, troviamo una posizione comoda e leggiamo insieme. Se i bambini sono piccoli, leggiamo ad alta voce indicando sul libro le figure di cui stiamo parlando e facciamo girare a loro le pagine. Trasformiamo la lettura in un momento divertente in modo che non vedono l’ora di leggere di nuovo insieme. Nel nostro caso, i bambini sono cresciuti e sono autonomi nella lettura, quando erano piccoli, volevo averli con me nel lettone. Ognuno con il suo libro ma tutti insieme appassionatamente. Spesso ci chiedevano il significato di alcune parole che ovviamente noi spiegavamo, oppure li invitavamo a consultare il dizionario per abituarsi a cavarsela anche da soli.

  • parliamo di libri

Sfruttiamo i momenti dei pasti tutti insieme per parlare di libri. Chiediamo ai nostri bambini cosa stanno leggendo, cosa li sta piacendo e cosa invece non li entusiasma. Chiediamo quali sono i libri che vorranno leggere prossimamente. Raccontiamo a loro cosa noi stiamo leggendo e il motivo per cui stiamo leggendo proprio quel libro. Parliamo di libri in qualsiasi momento: mentre li portiamo a scuola, durante i pasti e tutte le volte che possiamo. Prestiamo attenzione ai loro racconti. E’ molto buffo ascoltare come descrivono un personaggio o un episodio, conditi con fantasia e la leggerezza. Facciamo in modo che i libri entrano nella nostra ruotine quotidiana. Noi abbiamo libri ovunque: sparsi per casa (siamo parecchio disordinati), in macchina, in bagno, in garage. E’ facile trovarne uno, anche per sbaglio.

  • leggere qualsiasi cosa

Se i bambini preferiscono leggere solo fumetti o libri d’indovinelli o enigmistica, va bene lo stesso. Non facciamo l’errore di imporgli i titoli che vogliamo noi. L’aspetto importante è che i bambini scoprono l’amore per la lettura, si creino attese, e facciano lavorare la fantasia. Con il tempo la loro curiosità si sposterà su altri titoli o generi. La presenza del babbo e della mamma deve essere un aiuto e compagno di lettura. Non dobbiamo essere né invadenti né forzarli a leggere se in quel momento hanno piacere di fare altre attività. Non è importante cosa leggono. Basta che leggono! Ricordiamoci che noi siamo il loro esempio. Se i bambini ci vedono leggere di continuo, sicuramente alla fine verrà anche a loro la voglia di prendere un libro in mano. E pian piano diventerà un passatempo piacevole.

Vale la pena ripensare alla frase dello scrittore Gianni Rodari affermava: il verbo leggere non sopporta l’imperativo!

  • libri come regalo

Per il loro compleanno, prendiamo l’abitudine di regalare i libri. Esistono ormai dappertutto librerie specializzate per bambini, dove possiamo acquistare volumi in base all’età sbizzarrendo tutta la nostra fantasia. Rispetto a videogiochi o giochi comuni, il libro deve essere percepito come un regalo prezioso per i loro momenti di svago. Se i bambini sono dei lettori appassionati, possiamo far compilare una lista dei titoli che vorrebbero leggere e distribuirla ai parenti o amici che desiderano comprare un dono per la ricorrenza del momento.

E voi come avvicinate i vostri bambini alla lettura?

Sono molto curiosa di saperlo.

Buona lettura.

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A presto,

Francesca

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Il book club dei viaggiatori

Cosa vedere nel Lazio con bambini: la Necropoli etrusca di Tarquinia e dintorni

Per chi ancora non ci conosce bene, ci piace fare piccole fughe di 2-3 giorni con i nostri bambini alla scoperta delle bellezze del nostro paese. Cerchiamo di viaggiare a dimensione bambino, alternando le visite ai monumenti o aree di interesse, a momenti di gioco e relax seguendo i loro ritmi. questa volta abbiamo scelto il Lazio per vedere le necropoli etrusche di Tarquinia.

Come sempre, abbiamo portato uno zaino pieno di giochi per i boys che utilizziamo quando partiamo: carte da Uno, fogli di carta, pennarelli e matite, colla per attaccare foglie sul diario di viaggio, tantissimi libri, un po’ di macchinine, binocolo, lente di ingrandimento, bustine di plastica per raccogliere piccoli sassi o altro materiale e macchina fotografica.

Pronti per partire? Venite con noi.

Tarquinia

Per visitare le necropoli etrusche del Lazio Settentrionale, siamo partiti alla volta di Tarquinia.

Affascinati da tutto ciò che riguarda il mondo dell’archeologia, avevamo preparato i nostri bambini a questa fuga di due giorni, spiegando che avremmo visto bellissimi affreschi e tante tombe da scoprire nel Lazio.

Emozionati dall’idea di tuffarsi del mondo degli Etruschi abbiamo iniziato dalla Necropoli del Calvario di Tarquinia, raggiunta dopo aver incontrato poco prima alcuni resti di un acquedotto.

Il sito è ben curato e ben tenuto con alcuni tavolini all’ombra, molto utili per il nostro pic nic.

Che sorpresa è stata visitare questa collina interamente coperta da tantissime tombe etrusche (pare fossero più di 6000), scavate nella roccia e sormontate da tumuli ben visibili!

E che sorpresa è stata scoprire che questa necropoli è stata definita “la prima pagina della grande pittura italiana” per gli affreschi magnificamente conservati e colorati!

Nonostante il clima caldo, abbiamo visitato tutte le tombe dislocate sul percorso (circa 20) scoprendo affreschi bellissimi. I boys erano molto contenti di scendere tutte quelle scale di quei passaggi che conducono alle varie camere funerarie decorate con affreschi splendidi raffiguranti danzatori, cacciatori, suonatori. Erano incuriositi e contenti dal correre tra un cunicolo e l’altro per andare a scoprire cosa riservavano quelle strane tombe, esprimendo poi la loro preferenza. Senza dubbio la tomba più bella è stata la tomba dei demoni azzurri.

Facevamo anche il gioco per cercare di scoprire chi fosse il defunto di quella tomba, cosa faceva quando era ancora in vita, era ricco o povero. L’immaginazione galoppava veloce e pian piano storie buffe prendevano forma!

Affresco nella necropoli di Tarquinia

Dopo un pomeriggio così intenso ci siamo diretti all’Agriturismo Doppi Sensi a Tuscania dove avevamo prenotato un delizioso appartamento con un bel giardino dove poter giocare con il nostro tiro con l’arco.

Circondato da un magnifico campo di lavanda abbiamo scoperto che la Tuscia è una regione produttrice di lavanda! Quando pensiamo a questo profumato fiorellino viola la nostra mente vola in Provenza. E invece ce l’abbiamo anche noi, in questa meravigliosa zona del Centro Italia. Ai bambini abbiamo sempre raccontato delle bellezze della Provenza e che presto avremmo voluto portarli a vedere da vicino quei campi violetti e quei profumi inebrianti che mettono sempre di buon umore. Ma con grande stupore anche la Tuscia produce in modo artigianale prodotti utilizzando tutte le parti della lavanda. Noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare nel nostro agriturismo il miele di lavanda e il cioccolato alla lavanda. Veramente ottimi! Ad essere onesti abbiamo una piccola Provenza anche in Toscana. In provincia di Pisa, ci sono delle coltivazioni di lavanda dove è possibile ammirare la fioritura da metà a giugno a metà luglio.

Vetralla

Il giorno dopo abbiamo deciso di scoprire la necropoli etrusca di Vetralla in località Norchia. Ma durante il tragitto ci siamo imbattuti in un cartello che indicava Grotte Porcine- necropoli etrusche e la nostra curiosità ci ha spinto a seguirlo. Peccato che quello fosse il primo e unico cartello di indicazioni! Poco dopo ci siamo ritrovati in una strada sterrata avvolta da fitti arbusti che ci ha condotto in uno spiazzato. Senza avere alcuna idea di dove dirigersi, abbiamo affrontato questa sfida con curiosità e spirito di avventura da veri boy scout. Sotto il sole rovente e con una temperatura sopra i 30° (genitori pazzi!), tutti e quattro abbiamo sfidato la vegetazione per scoprire finalmente le Grotte Porcine.

Si tratta di una grande tumulo che racchiude una tomba a tre camere sovrastata da un ponte. Purtroppo, a causa della posizione isolata e non facilmente raggiungibile, il sito è completamente abbandonato e ci sono residui di bivacchi notturni. Nei pressi di questo tumulo si trova, protetto da una tettoia, un altare rupestre. Siamo comunque riusciti a scovare un cartello consumato dal tempo con un pò di spiegazioni!

Ferento

Non pienamente soddisfatti di questa visita, visto che eravamo in zona e visto che i boys ancora non avevano mostrato segni di cedimento, abbiamo deciso di andare a Ferento, dove abbiamo scoperto le splendide rovine di questa città romana. I signori volontari dell’Associazione Archeotuscia onlus ci hanno accompagnato a vedere i resti delle terme, del teatro e del Decumano. Che emozione vedere quei pavimenti a mosaico così ben conservati dopo tanti secoli! Tutta l’area archeologica è ben conservata. L’anfiteatro romano è emozionante, così come le terme ed i resti del decumano. Se ci posizioniamo davanti al palco e urliamo sentiamo un’eco incredibile!  Ovviamente tutti e quattro abbiamo dato sfogo alle nostre ugole.

Purtroppo ci sarebbe molto da scavare e riportare alla luce tutta l’antica città. Un enorme applauso va ai volontari che ogni giorno tengono aperto il sito archeologico offrendo la loro guida esperta per spiegare tutte le particolarità. Dovrebbe essere maggiormente pubblicizzato sia dal Comune che da apposita cartellonistica stradale.

Anche questa volta ce ne andiamo sapendo di avere visto un posto splendido e con la consapevolezza che ci sarebbe tanto ancora da scoprire di questa bellissima città e che purtroppo la natura sta ricoprendo. I boys continuavano a chiederci: ma possiamo scavare noi con il nostro martellino per vedere cosa c’è sotto?

Assolutamente da vedere per i curiosi di tutte le età!

Celleno

Sempre nel Lazio, nei dintorni della necropoli di Tarquinia, consigliamo anche una visita a Celleno, scoperto per caso da una freccia arrugginita semi nascosta con la scritta Celleno – Borgo Fantasma. Come potevamo frenare il nostro entusiasmo? E se ci fosse qualcosa di magico da scoprire anche qui? Ci siamo subito diretti a Celleno per scoprire questo piccolissimo borgo medievale arroccato in cima ad una collina dove sono rimasti ruderi del Castello Orsini e dove si può ammirare un fantastico panorama. Assolutamente da vedere!

Celleno, borgo fantasma

Aspetto curiosa i vostri commenti.

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A presto,

Francesca

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Bambini in viaggio: lo zaino dei giochi

Quando erano piccoli, ero solita portare sempre con me uno zaino pieno di giochi, che ci ha fatto compagnia per anni. Questi sono i giochi che i boys portavano sempre nel loro zaino durante i nostri viaggi:

  • GIOCHI DA FARE ALL’APERTO: bocce e il tiro con l’arco con la valigetta portatile facilissimo da montare e si può posizionare ovunque (noi utilizziamo quello di Decathlon)
  • PALLONE: nel nostro zaino giochi non può mancare mai. E se manca, lo compriamo nuovo. E’ il gioco internazionale che coinvolge tutti, grandi e piccini di qualsiasi nazionalità. Il pallone ha la dimora fissa nella nostra auto. Ci piace giocare a calcio (impossibile non farlo con tre uomini in casa), ognuno ha il suo ruolo (io faccio la portiera!) e lo facciamo ovunque: in campeggio, nei parcheggi, nei giardini degli agriturismi, sulla spiaggia, in montagna, in campagna, in riva al lago…insomma ovunque.
  • BINOCOLO: per avvistare eventuali animali e nidi di uccelli.
  • LENTE DI INGRANDIMENTO: per osservare meglio le impronte degli animali.
  • PENNARELLI, MATITE, FOGLI, COLLA per colorare il diario di viaggio e per incollare tutto il materiale trovato.
  • GIOCHI DA TAVOLO IN VERSIONE “TRAVEL”: Battaglia Navale, Scarabeo, Monopoli molto più piccoli del formato originale, facili da aprire e utilizzare in macchina, treno o aereo.

Giochi per bambini dai 7 anni

  • CARTE DA GIOCO: nel nostro zaino giochi non possono mancare la carte da gioco standard, per le nostre interminabili partite a Machiavelli, il mio gioco preferito che sto insegnando anche ai boys.
  • LIBRI, libri e libri.. ci piace leggere a tutti e quattro! Qui trovi titoli originali per i tuoi ragazzi.

Abbiamo dimenticato qualcosa da mettere nello zaino dei giochi?

Sono molto curiosa di sapere cosa portate per intrattenere i vostri bambini.

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A presto,

Francesca

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Dove andare con i bambini alle terme in inverno

Immersi nelle temperature gelide di questi giorni, abbiamo deciso su due piedi di andare al caldo vicino a casa. Giovedì sera ho proposto al mio omone di tenersi pronto per un week end al caldo pieno di coccole, vicino a casa e spendendo poco. Lui si è subito tenuto pronto ovviamente. Ho pensato alle terme e questa volta ho preferito il Veneto. Le terme non sono più un luogo di vacanza solo per persone grandi. Ormai sono spesso mete di famiglie con bambini perché i vantaggi sono molteplici:

  • Sono rigeneranti per tutti
  • Ci sono spazi solo per bambini. Questo consente a noi genitori di stare tranquilli e a loro di divertirsi in spazi su misura, senza disturbare gli altri ospiti.
  • Spesso c’è il personale dell’hotel che si occupa dei bambini.
  • Ci sono pacchetti molto convenienti comprendenti pensione completa e un trattamento termale.

In fase di pianificazione del viaggio, dobbiamo scegliere bene la struttura più adatta alle nostre esigenze e all’età dei nostri figli.

Questa volta, all’ultimo momento (venerdì sera) ho prenotato una stanza quadrupla all’Hotel Columbia di Abano Terme per il giorno dopo e in meno di due ore sabato mattina eravamo già lì.

Ma che bello vedere per strada tutto il vapore che veniva fuori dalle vasche sparse qua e là. Per noi è stata la prima volta alle terme d’inverno con i boys e devo dire che è stata un’esperienza azzeccata. Consiglio le piscine termali ai bambini di tutte le età!

L’hotel che abbiamo scelto ha la piscina termale con altezza graduale e la piscina esterna. Noi abbiamo preferito stare all’esterno. Eravamo tutti felici di vedere tutto quel vapore che ci impediva addirittura di riconoscerci a pochissima distanza l’uno dall’altro. I boys sono impazziti a nascondersi tra le nuvole di vapore quando la temperatura esterna era sotto lo zero!

Certo, circondati dalle montagne ricoperte di neve, sarebbe stato senz’altro più affascinante ma devo ammettere che per una piccola fuga all’ultimo momento questa soluzione si è rivelata ottimale.

Terme in inverno con bambini

I boys si sono divertiti tantissimo e si sono comportati molto bene. Durante il viaggio li avevamo preparati a dove saremmo andati e cosa avremmo fatto. Le terme sono un posto dove le persone vanno per rigenerarsi e per trovare tranquillità. Gli abbiamo vietato qualsiasi rumore, schiamazzo o schizzo. E così hanno fatto: sono stati in ammollo in quell’acqua bollente con noi senza farsi riconoscere. Tutto quel vapore ci ha fatto dimenticare della merenda o di correre in bagno.

Abbiamo voluto fare anche il tentativo di portarli nella Grotta sudatoria, una sorta di bagno turco forse meno umido. Ma la temperatura elevata ha dato fastidio e dopo un minuto siamo usciti. Abbiamo fatto comunque anche questa brevissima esperienza!

Avete portato i vostri bambini alle Terme durante i mesi invernali? Fatemi sapere, sono curiosa!

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A presto,

Francesca

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Il Museo di Storia Naturale di Calci nei dintorni di Pisa

Oggi vi portiamo al fantastico museo di storia naturale di Calci nei dintorni di Pisa. Tappa obbligata per chi ha bambini di qualsiasi età e si trova in zona. Il museo si trova all’interno della struttura monumentale della Certosa e già l’arrivo in quest’angolo di paradiso in mezzo alle campagne, ci lascia con il fiato sospeso. La Certosa sembra essere avvolta da una magia, circondata da ulivi in una campagna splendida!

La grande sorpresa è stata il museo che consigliamo di vedere a tutti, bambini e adulti. Ci sono tantissimi animali ben conservati e di varie specie. Il museo è curatissimo e ben tenuto. Dovrebbe essere maggiormente pubblicizzato perché, se siete nei dintorni di Pisa, è assolutamente da vedere!

Al piano terra abbiamo osservato esemplari di anfibi, rettili, insetti e reperti di fossili di dinosauro. In questa sala i boys sono rimasti colpiti dal grande coccodrillo e dalla tartaruga gigante. Nella parte dedicata alla preistoria, è stato perfino ricostruito un insediamento dei primi uomini risalente al Neolitico.

Salendo al primo piano abbiamo trovato la collezione dei mammiferi impagliati conservati benissimo: zebre, orsi, leoni, leopardi, cervi, antilopi, scimmie, tarsio (il mio boy di 8 anni l’ha riconosciuto!) e tanti altri.

La bocca dei bambini è rimasta aperta tutto il tempo. Non credevano di vedere un orso o una zebra a grandezza naturale e identici alla realtà! Hanno colorato intere pagine dei loro quaderni e scattato mille foto per poi riguardare tutto con calma a casa e andare a ritrovare le varie specie sui nostri libri di animali.

Il museo di storia naturale di Calci

La sorpresa più grande è stata senza dubbio quando siamo saliti nella sala dei cetacei, collocata nello splendido attico dell’ex monastero da cui si può vedere tutta la splendida campagna circostante. Dove prima i monaci custodivano il grano, adesso in questa loggia meravigliosa ci sono gli scheletri di megattera, di orca, di beluga e di balenottera azzurra a grandezza naturale. Ma lo scheletro della balena con dentro Pinocchio è stato splendido e inaspettato. Ci è piaciuto un sacco!

Per chi fosse interessato ai pesci, si può visitare anche l’Acquario di acqua dolce posto al piano terra che a noi non ha interessato particolarmente dopo aver visto tutti quei meravigliosi animali al museo. Comunque si possono trovare esemplari di pesci provenienti da tutto il mondo suddivisi in venti vasche.

Una curiosità: questo museo è uno dei più antichi del mondo e risale alla fine del XVI secolo creato su volere del Granduca di Toscana Ferdinando I de Medici che aveva voluto una “Camera delle Meraviglie” piena di reperti ed esemplari di animali di tutto il mondo. Questa collezione divenne subito molto importante dal punto di visto scientifico proprio per la vicinanza all’Università di Pisa che l’ha ospitata fino agli anni 80. Poi fu deciso di trasferire il museo di storia naturale nell’edificio della Certosa, ormai abbandonata dai monaci.

Se siete ancora nei dintorni di Pisa, non andate via prima di aver visitato anche la Certosa, adiacente al museo. Abbiamo potuto fare un breve giro approfittando della visita guidata molto competente e attenta ai particolari. Abbiamo così scoperto che fino a pochi decenni fa abitavano 15 monaci in una vita di solitudine e preghiera di cui abbiamo potuto visitare anche la cella e l’annesso cortile con piccolo orto.

Di fronte all’entrata della Certosa consiglio di vedere l’Antica farmacia dove i monaci preparavano i composti medicinali per gli abitanti del convento e per la popolazione locale. A oggi è possibile ammirare gli splendidi affreschi, il bancone di legno per le preparazioni, l’antica bilancia per pesare erbe aromatiche e altri ingredienti. Avremmo voluto visitare anche l’orto delle erbe officinali ma non è più possibile. Peccato. La nostra mente vagava indietro nel tempo e immaginavamo gli antichi monaci intenti a preparare il rimedio del momento per curare il contadino della zona. Tutto in un grande silenzio.

Quello che ci ha colpito di questo posto, infatti, è la pace e tranquillità che si respira ancora. Il tempo sembra essersi fermato. Se volete approfittare della splendida campagna, potete fare un pic nic all’aperto.

E’ un posto favoloso e poco conosciuto. Lo consiglio a tutti.

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A presto,

Francesca

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