Questa volta abbiamo scelto la Francia e più precisamente l’Alsazia. L’idea di trascorre un pò di tempo passeggiando tra le case a graticcio, sorseggiando buon vino e ammirando i paesaggi meravigliosi ci ha entusiasmato parecchio.
E come ogni volta che ci mettiamo in viaggio, durante il tragitto per l’Alsazia, abbiamo trovato delle indicazioni stradali che abbiamo voluto seguire, deviando verso Besancon in Francia per visitare le splendide Saline Royale d’Arc et Senans. Eravamo troppo curiosi di vedere come un sito di architettura industriale, considerato uno dei più importanti d’Europa, fosse Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Appena arrivati, abbiamo trovato un complesso enorme! La salina è un perfetto arco circolare, e appena entrati in questo spazio, ci rendiamo conto delle dimensioni e della maestosità del luogo. Fu progettata da Claude-Nicolas Ledoux, su ordine del re di Francia, Luigi XV, per consentire un’organizzazione razionale e gerarchica del lavoro. La Saline Royale funzionava, infatti, come una fabbrica integrata, dove viveva quasi tutta la comunità del lavoro, costruita a forma di arco circolare, riparava luoghi di residenza e produzione, cioè 11 edifici in tutto: la casa del direttore, le stalle, Sali Oriente e Occidente, Impiegati dell’Est e dell’Ovest, Bernieri orientali e occidentali, Cooperazione, Guardie e Maniscalchi.
Di fronte alla porta c’è la casa del direttore. Imponente con le sue colonne di fronte e il suo frontone, sembra un tempio greco. Ospitava gli appartamenti e l’ufficio del direttore, ma anche la cappella e le riserve di legno e cibo. Claude Ledoux aveva disegnato la casa del direttore a forma di croce con un portico, composto di sei colonne doriche chiamate” boss ” e sormontato da un frontone triangolare traforato con un oculo simbolo di conoscenza e sorveglianza. Che edificio strano!
Al piano terra c’erano una sala riunioni e uffici per l’amministrazione, la giustizia e la banca. Ciascuna delle due ali del primo piano era riservata agli appartamenti del Direttore e del Contadino Generale quando era in viaggio e soggiornava a La Saline. Oggi, la casa del direttore ospita mostre permanenti e sale per seminari.
Abbiamo visto anche il museo di Claude Ledoux che presenta nella sua ala destra, i modelli degli edifici realizzati durante la vita dell’architetto e nell’ala sinistra, i modelli, i bozzetti e i disegni dei progetti.
C’è anche il Museo del Sale che presenta tutti gli aspetti del sale e la sua storia in tutto il mondo. Una delle stanze presenta un edificio salino ora distrutto.
La fortuna ha voluto che in quel momento nei giardini delle Saline ci fosse la mostra Panorama 2100, realizzata dall’architetto utopista Luc Schuiten che all’interno dei giardini delle saline ha immaginando il futuro del pianeta tra 100 anni creando una città vegetale di varie forme dove l’ambiente e la natura sono diventati modelli da seguire e riprodurre.
Sembrava di essere in una fiaba! Abbiamo visto una cupola vivente di nome Kerterre, rispettando il principio di eco-costruzione, un nido di legno galleggiante o addirittura una città con la forma del fior di loto. L’intento dell’architetto belga era di trarre ispirazione dal vivere in costruzioni umane promuovendo lo sviluppo sostenibile attraverso l’uso ottimizzato delle risorse della vita.
Abbiamo corso lungo i sentieri tra una casa “strana” e l’altra nonostante la forte pioggia. I boys ci chiedevano il motivo delle forme particolari. Noi ci siamo divertiti a spiegare che questo era il progetto di una città botanica.
Per capire meglio il progetto di Luc Schuiten era stata allestita una mostra, dove erano esposti i disegni e i modelli dei suoi progetti, i giardini verticali, le macchine volanti a forma di uccelli. Bisogna vivere in costruzioni più umane, affidandosi alla natura per migliorare i nostri modi di vivere. Ci è piaciuto molto il messaggio che ha voluto trasmettere.
Appena usciti dalla salina i boys però ci hanno chiesto di utilizzare una macchina volante a forma di uccello! Al momento la vedo dura. Vediamo in futuro!
E voi avete mai visto delle mostre strane con un messaggio preciso per il visitatore?
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A presto,
Francesca
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