Viaggio alla ricerca della bellezza: diario di una viaggiatrice eccentrica

Mi sono imbattuta per caso nel “Diario di una viaggiatrice eccentrica” per caso. Poi ho ascoltato un’intervista dell’autrice Silvia Bisconti che raccontava il suo amore per la bellezza e per la moda liberata. La copertina rosa, i riccioli rossi, la pelle diafana e le unghie rosse hanno attirato la mia curiosità e ho preso in prestito “Diario di una viaggiatrice eccentrica” alla biblioteca sotto casa.

Questo libro è il diario personale dell’autrice, appassionata viaggiatrice e creatrice del brand di abbigliamento Raptus & Roses. E’ un viaggio in giro tra le isole greche, l’India, la Cornovaglia, Dubai, la Toscana, Londra, il Marocco e il suo Atelier sul fiume a Belluno. Sono viaggi alla scoperta di tessuti e materiali per le sue creazioni, ispirate alla bellezza e alla moda liberata capace di vestire ogni donna di qualsiasi età e forma. I titoli dei 7 capitoli (della divina valigia, dei viaggi estetici, degli alberghi con l’anima, dell’amore per l’India, dei tessuti e dei colori, del folle lavoro e la bellezza ci salverà) ci fanno subito capire che si tratta di 300 pagine alla ricerca continua di bellezza, di vestiti leggeri, di alberghi suggestivi, di luoghi del cuore, di nuove idee e di colori che per lei sono vita.

E’ un crescendo di emozioni e di nuove scoperte.

Il primo capitolo del “Diario di una viaggiatrice eccentrica” è dedicato alla valigia perfetta diversa in base alla meta. Viene subito la voglia di prendere un taccuino per gli appunti. L’autrice fornisce indicazioni su cosa inserire per farla piccola e  leggera con cose impalpabili e fluttuanti, sottovesti e pashmine da poter lavare nel lavandino dell’hotel e indossare il giorno dopo. In ogni pagina ci sono foto scattate con il suo Iphone, fedele compagno di viaggio con cui oltre a fotografare, scrive appunti sulle sensazioni del momento.

 

“Ogni viaggio è una storia e ogni storia ha dei ruoli, scenografie, costumi e tutto deve trovare posto della valigia: quello che siete e che sarete, quello che desiderate essere. La valigia è un luogo del cuore, uno spazio dell’anima, in cui – insieme ai vestiti – viaggiano e si conservano desideri e speranze”.

La copertina ci offre un primo indizio. Il colore rosa, che ricorre in tutto il libro, è uno dei colori preferiti dell’autrice perchè si avvicina ai suoi desideri. E leggendo il suo libro, sembra davvero di avere un filtro rosa sugli occhi: è tutto divino, meraviglioso, adorato e magnifico. Questi aggettivi ricorrono spesso in tutte le pagine. 

Nel libro “Diario di una viaggiatrice eccentrica” c’è anche un intero capitolo sugli alberghi visitati in giro per il mondo. Silvia Bisconti si definisce pazzamente innamorata e le piace studiarli a fondo, inventarsi le storie di chi ha soggiornato in quelle stanze e trascorrere le notti a chiacchierare con i portieri. Descrive gli alberghi dal punto di vista estetico ed emozionale, dal letto a baldacchino e pavimenti scricchiolanti della Cornovaglia agli hotel di Delhi con letti giganteschi e odore di jasmine. È incredibile la meraviglia che prova quando i suoi abiti si intonano perfettamente con i colori della camera d’albergo.

Una menzione particolare merita l’India, il paese preferito dell’autrice. Qui ha fatto moltissimi viaggi, sempre alla ricerca di tessuti e di colori per le sue creazioni. Ecco che trascorre le giornate nei souk di Delhi, seduta sui tappeti a bere e ascoltare le storie delle stoffe. Nei negozietti polverosi o nelle case private di Calcutta, in mezzo al nulla e completamente sola, riesce a trovare ispirazione per i suoi capi, adatti a esaltare la morbidezza di ogni donna. In india tutto è intenso: le spezie, i colori, il traffico, la polvere e le emozioni. È affascinata dalla città di Varanasi, che definisce il luogo del cuore, dove si innamora follemente dei telai per tessere i saree. A Delhi rimane incantata da un piccolo laboratorio dove si stampano a mano i tessuti con blocchi di legno intagliati. 

La ricerca della bellezza aumenta con lo scorrere della pagine e sembra di essere su un tappeto volante verso l’Oriente.

E’ un libro estetico dove il motto della bellezza che salverà il mondo ricorre molto spesso. L’autrice vuole diffondere la femminilità, l’accettazione delle proprie forme e l’importanza di sentirsi belle sempre.

Fermamente convinta che i tessuti abbiano un’anima, che alle stoffe trovate in giro per il mondo debba essere data una nuova vita e che i vestiti debbano immedesimarsi anche con il luogo dove ci si trova, il “Diario di una viaggiatrice eccentrica” termina con un invito per il lettore a trovare la vera essenza, a essere coraggiosi e controcorrente quando serve senza mai dimenticare che l’abito è il nostro primo impatto sul mondo e la prima immagine che arriva di noi a chi ancora non ci conosce.

Effetti collaterali del libro?

-andare subito a sbirciare il divino shop di Silvia Bisconti e perdersi nei colori dei tessuti e nella descrizione di quei capi che vengono da lontano;

-mettere nel carrello la sottogonna Indian Pink sapendo che non la indosserai mai (e quindi lasciarla nel carrello!);

-iscriversi alla newsletter solo per leggere quelle pillole di saggezza insieme alle splendide foto e alle descrizioni dei capi;

-aprire l’armadio e richiuderlo subito appena vi rendete conto che i vostri vestiti NON sono la prima immagine che arriva di noi a chi ancora non ci conosce;

-trascorrere una notte nel Headland hotel di Newquay in Cornovaglia, albergo vittoriano affacciato su una scogliera e indossare il turbante divino durante la notte e scendere vicino al mare per ascoltare il rumore del mare.

Vi è venuta voglia di leggere questo libro? E voi avete letto libri di viaggiatori eccentrici? 

Se ti è piaciuto questo articolo e pensi possa essere utile, condividilo con i tuoi amici.

A presto,

Francesca

Libri per ragazzi che viaggiano

Per i nostri ragazzi che amano viaggiare, ho pensato a regali speciali.

Per chi non mi conosce (ma puoi rimediare qui), adoro i libri, faccio parte del Book Club dei Viaggiatori e adoro le piccole librerie sparse in giro, nei parchi o nei giardini delle case. Ho anche rotto le scatole al Sindaco del mio comune per creare e installare una piccola libreria per il book crossing nel mio quartiere. La piccola libreria di legno è già costruita, i libri raccolti sono tantissimi e siamo in attesa dei permessi per ufficializzarla.

Ad ogni modo, siete in cerca di idee per bambini o ragazzi che viaggiano e che sono curiosi di vedere posti nuovi?

Cerchiamo allora libri che parlano di avventure, di mappe di mondi lontani o di posti strani.

Ecco quelli che ho comprato per i miei ragazzi quando avevano 9 e 10 anni:

GUIDA AI LUOGHI GENIALI di Devis Bellucci (editore Ediciclo)

Guida ai luoghi geniali: un libro originale per i ragazzi

E’ una guida di viaggio che racconta l’Italia della scienza e della tecnologia con più di 100 destinazioni curiose: dai musei ai parchi tecnologici per ragazzi, dai vulcani ai misteri del sottosuolo. Il libro è diviso per regione ed all’inizio c’è un indice di tutto quello che si può trovare in quel territorio: musei scientifici e di storia naturale, miniere, planetari, orti botanici, grotte, acquari, saline, centrali elettriche, dighe, foreste fossili. E’ molto colorato e ci sono i simboli per aiutare i ragazzi ad individuare l’attrazione di loro interesse.

E’ un libro originale, scritto da un babbo insegnante e viaggiatore, pieno di immagini che piacerà ai vostri ragazzi ma anche a voi!

Non avete voglia di mettervi in viaggio per scoprire qualche posto speciale della vostra regione che non conoscete?

MAPPE. UN ATLANTE PER VIAGGIARE di A. Mizielinska e D. Mizielinski (edizione Ampliata)

E’ un bellissimo libro che fa compiere un viaggio inconsueto intorno al mondo. Contiene 67 grandi mappe di cui 58 di paesi e 6 di continenti. Ogni mappa è ricca di disegni, di curiosità e spunti. Non è il solito banale atlante. Per ogni paese ci sono tanti simboli colorati e divertenti per i luoghi, i disegni dei piatti tipici,  personaggi famosi, animali e altre curiosità. Sfogliando questo libro, si fa un giro del mondo lasciandosi guidare dalle bellissime illustrazioni che invitano a scoprire sempre di più!

 

LABIRINTI INTORNO AL MONDO di Sam Smith (edizioni Usborne)

I labirinti affascinano grandi e piccini. La mancanza di punti di riferimento e la facilità di perdersi incuriosisce tutti. A noi piacciono parecchio e vi consiglio una visita al labirinto più grande del mondo vicino a Parma. In questo libro i labirinti sono pieni di colori e simboli dei vari paesi.  All’inizio del libro sono semplici e diventano più impegnativi man mano che il bambino va avanti. I più piccoli seguono con il dito il percorso del labirinto fino al traguardo. Stimolano la fantasia e la manualità di bambini. Alla fine del libro (circa 60 pag.) ci sono le soluzioni.

ITALIA DELLE MERAVIGLIE di Daniela Celli (White Star Kids edizioni)

Le Meraviglie del Mondo

E’ una raccolta di 31 straordinari monumenti raccontati da archeologi, cantanti, poeti e sultani.  Un personaggio per ogni monumento che racconterà ai lettori qualche aneddoto curioso. Non è un semplice libro ma un vero e proprio atlante per far conoscere ai bambini i monumenti più famosi del mondo. Per rendere le descrizioni più accattivanti, ogni monumento è presentato da un personaggio diverso, che svelerà ai piccoli lettori informazioni storiche e tecniche ma anche aneddoti e curiosità attraverso uno stile di narrazione sempre originale. Un libro in cui i testi di Daniela Celli che ha ideato il Book Club dei viaggiatori sono arricchiti dalle illustrazioni di Giulia Lombardo.

Sono sicura che i vostri ragazzi adoreranno questi libri. Se avete altri titoli da suggerire, sarei super felice!

A presto

Francesca

Ti potrebbe interessare:

Il Book Club dei viaggiatori

5 motivi per cui mi piacciono le piccole librerie di legno

Come avvicinare i bambini alla lettura

7 regali non tecnologici su come viaggiare post pandemia

 

Il Book Club dei Viaggiatori

Questa volta non vado a spasso con i miei boys ma con le mie compagne di club.

Da diversi anni faccio orgogliosamente parte del Book club dei Viaggiatori, organizzato da MammaGiramondo che si tiene una volta il mese presso la Liblab di Sesto Fiorentino (FI).

Come si svolge il Book club dei viaggiatori

Daniela, l’ideatrice e padrona di casa, organizza un incontro il mese per discutere sul libro scelto. Non si tratta di un libro normale. Il tema è rigorosamente il viaggio. 

Quindi, siamo tutte persone con le comuni passioni della lettura e dei viaggi. Con i mesi il Book club è diventato il luogo per condividere sensazioni ed emozioni della lettura appena fatta e soprattutto per parlare del paese in questione.

Daniela ci incanta con i racconti dei suoi viaggi infiniti e accompagna sempre il libro del mese con la mappa del viaggio raccontandoci aneddoti e curiosità della zona. 

La lettura sembra quasi il pretesto iniziale per incontrarsi. Poi, insieme alle chiacchiere sul libro, il Book club diventa uno scambio di consigli su itinerari, posti da vedere, cose da fare e libri da leggere.

Perchè mi piace il Book Club

Il gruppo di persone che si è costituito, è formato da donne di età e lavori differenti di cui sono affascinata.

Sono tutte grandi lettrici che condividono i loro pensieri con semplicità e con trasporto. Sono persone con grande cultura, animate da passione e che offrono consigli e spunti per nuovi titoli. Mi piace ascoltare i loro racconti di viaggio e mi segno paesi e località che voglio visitare (dal Museo del Fiore vicino al Lago di Bolsena alla libreria Carturesti Carusel di Bucarest alla Route 66 negli Stati Uniti).

Mi sono resa conto che non sono una grande lettrice rispetto a loro. A dir la verità, mi sento anche piuttosto ignorante.  Questo mi spinge ad ascoltare i loro discorsi, i continui raffronti con altri testi e le loro riflessioni. Oltre a conoscere autori di cui non avevo neppure mai sentito parlare, la mia lista di titoli da leggere cresce ogni volta di più. 

Questo gruppo affiatato, parlando di libri e viaggi, è riuscito a creare un clima speciale a cui non voglio rinunciare, soprattutto in questo momento dove possiamo muoverci solo con la fantasia. Come scrive Shaun Bythell in “Una vita di libraio (che a me è piaciuto moltissimo), “Si può vivere una vita avventurosa anche seduti su uno sgabello”.

La serata più internazionale del Book Club dei Viaggiatori

In occasione della nostra riunione per commentare il libro di Alessio Romano “D’amore e baccalà” ambientato a Lisbona, la Liblab aveva messo a disposizione il favoloso pastel de nata che ho gustato con enorme piacere. E’ un tipico dolcetto di pasta sfoglia con una crema a base di crema e uova, specialità della capitale portoghese. Buonissimo!

Per dare un tocco internazionale alla nostra serata, abbiamo fatto anche una piccola lezione di portoghese tenuta da una ragazza brasiliana del Book Club per imparare qualche parola di uso comune.

Ma voi lo sapevate che quarto vuol dire camera da letto in portoghese?

Nel corso della serata, abbiamo approfittato per parlare di Lisbona, dei luoghi menzionati nel libro e degli itinerari consigliati dalle lettrici.

Ideona: Chissà se un giorno avremo il sito del Book Club dei viaggiatori, dove a turno potremmo scrivere la recensione del libro del mese e di un itinerario collegato. Chissà…

E con Covid?

Il Book Club non si è fermato!

Si è adeguato all’emergenza sanitaria e dopo gli incontri presso la LibLab abbiamo introdotto la modalità virtuale che continua a coinvolgerci in gran numero. Durante l’estate le ragazze della libreria hanno organizzato una bellissima serata all’aperto dove, mantenendo la distanza adeguata, abbiamo chiacchierato sotto le stelle delle letture del mese.

Se è vero che la lettura è un momento individuale dove ognuno di noi ama leggere in silenzio e in solitudine (per me è così), il Book Club continua ad essere per me un momento di aggregazione e di condivisione dove scambiare piacevoli chiacchiere, riflessioni e pensieri.

I libri del Book Club dei viaggiatori

Sono tantissimi e mi riservo di dedicare un post solo per loro. Abbiamo attraversato tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Europa. La maggior parte mi ha entusiasmato e mi ha fatto capire che il viaggio fisico compiuto dal protagonista in realtà è un viaggio dentro sé stessi, alla ricerca di qualcosa o qualcuno o per dare un senso alla vita.

Mi sento di menzionare uno dei primi letti di cui non ne avevo mai sentito parlare. Ad essere onesta non l’avrei neppure comprato in libreria. Invece mi è piaciuto molto. L’autore è  Christopher Morley e il titolo è “Il Parnaso ambulante. E’ la storia di Elena McGill, giovane donna di 39 anni, che vive nella fattoria di famiglia in Nuova Inghilterra. Un giorno compare in fattoria Roger Mifflin, un piccolo uomo dalla barba rossa alla guida di un Parnaso ambulante, una sorta di libreria viaggiante. Elena, frustrata della sua vita monotona e invidiosa del fratello che vuole essere “uomo di lettere”, compra il Parnaso per iniziare una nuova avventura. Inizia così a girare per le bucoliche campagne tra il Maine e la Florida con il nuovo parnaso accompagnata dal buffo Sig. Mifflin, professore e poeta per diffondere l’amore per i libri agli abitanti della zona.

Mi è piaciuto perché è un libro che parla di libri e termino con una citazione del libro:

Chiunque sappia indurre la gente di campagna a leggere qualcosa che valga la pena, rende: un vero servizio al suo paese”

Adesso, scappo perchè devo finire il prossimo libro del Book Club visto che la prossima settimana abbiamo l’incontro.

A presto,

Francesca

Ti potrebbe interessare anche:

La libreria viaggiante: il Parnaso ambulante

Letture sulle Scozia: Una Vita da libraio

 

La cacciatrice di fossili: una giovane donna che ha contribuito alla storia della scienza

Oggi vi porto nel Sud dell’Inghilterra, lungo la Jurassic Coast. La conoscete?

Autore: Annalisa Strada

Titolo: La cacciatrice di fossili

All’inizio del 1800 Mary Anning è una bambina di umili origini che vive sulla costa inglese del Dorset, e trascorre il tempo insieme al padre, povero falegname, a cercare i fossili lungo le scogliere. Mary si appassiona subito alla ricerca di queste strane pietre e, pur non avendo alcuna istruzione in campo scientifico o geologico, trascorse gli anni a cercare, estrarre e identificare i fossili che poi vendeva ai turisti per aiutare la famiglia in difficoltà.

Nonostante fosse molto pericoloso Mary continuava a scavare alla base delle scogliere instabili che durante l’inverno riportavano alla luce parecchie pietre. Con la stagione piovosa, le frane e smottamenti insieme alle maree, regalavano a Mary resti preistorici celati per millenni dentro le rocce, che lei puliva, studiava per giorni annotando tutti i dettagli e provando a disegnarli. La sua bravura nel ricostruire gli scheletri, l’ha resa famosa.

Nel 1811 scoprì il cranio di un ittiosauro e successivamente lo scheletro di 5 metri di lunghezza.  Questo importante reperto fu venduto a un aristocratico locale e in seguito al British Museum senza fare alcun riferimento alla scoperta di Mary.

Purtroppo nella società di allora, alle donne non era consentito votare né partecipare alle associazioni culturali o scientifiche. Tutti ignoravano la bravura di Mary che non aveva solo la tenacia di scavare e intuire la presenza di qualche reperto tra le tante rocce, ma acquisì una grande cultura scientifica di anatomia di rettili e pesci coltivata negli anni con letture di articoli scientifici. Lei era in grado di disegnare le sagome di rettili grazie alle conoscenze acquisite nel corso degli anni, dimostrando una grande cultura in ambito paleontologico.

Nel 1820 Mary trovo’ lo scheletro di plesiosauro e 1828 scopre un pterosauro. Riuscì così ad attirare l’attenzione d’importanti istituzioni scientifiche londinesi, ma Mary era una donna, poco istruita, senza un marito e non ottenne mai riconoscimenti importanti. Solo dopo la sua morte, avvenuta all’età di 47 anni, finalmente fu riconosciuto il suo grande contributo alla paleontologia. Mary stava per «insegnare qualcosa a scienziati che stavano segnando il corso della storia». Solo dieci anni fa Mary Anning è stata annoverata come una delle dieci donne inglesi che hanno contribuito alla storia della scienza.

COSA MI E’ PIACIUTO

  • Mi è piaciuta la protagonista che, disinteressandosi dei pettegolezzi del villaggio per essere ancora senza marito, continua a coltivare la sua passione, trascorrendo tutto il suo tempo tra le scogliere sotto casa cercando di intuire dove scavare.
  • Con il suo tenace lavoro ha contribuito in modo decisivo a ricostruire la vita nei mari preistorici e scoprì alcuni dei più importanti dinosauri. La storia e la scienza dovrebbero ringraziarla.
  • Mary fu molto caparbia nel leggere articoli di giornali scientifici, documentarsi e farsi una cultura di geologia e paleontologia.

CURIOSITA’

A 15 mesi Mary, mentre era in braccio a una donna, si riparò sotto un albero che fu colpito da un fulmine. Lei fu l’unica a sopravvivere tra un gruppetto di donne.

LO CONSIGLIO PERCHE’

E’ un’appassionante lettura che racconta la vita di una studentessa autodidatta che, prima bambina, poi ragazza, poi donna ha delle intuizioni straordinarie nonostante le umili origini e la mancanza d’istruzione. Si può solo ammirarla!

E’ un libro raccontato con semplicità, adatto per ragazzi dai 12 anni e impreziosito dalle illustrazioni di Daniela Tieni che raffigura Mary come un personaggio reale e ben delineato.

E ora ditemi:

Chi di voi non è affascinato dal fantastico mondo dei fossili?

Chi di voi non vorrebbe rifugiarsi in qualche cottage sulla baia della Jurassic coast e giocare con l’alta e bassa marea?

Chi di voi non subisce il fascino delle scogliere?

Avete letto la biografia di qualche scienziata che ha contribuito a importanti scoperte?

Grazie per aver letto fin qui

A presto

Francesca

 

Allo stesso modo che gli strati della terra conservano le serie degli esseri viventi delle epoche passate; così gli scaffali delle biblioteche conservano le serie degli errori del passato e le loro esposizioni, che, come quegli esseri, ai loro tempi, erano quanto mai vivi e facevano molto rumore, ora invece stanno rigidi e pietrificati, là dove soltanto il paleontologo letterario li esamina. (Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851)

Letture sui Cotswolds: Agatha Raisin, un’adorabile impicciona

Mi sono innamorata di Agatha Raisin e del suo modo burbero e schietto di rapportarsi con gli altri. Ho letto subito anche il secondo e terzo. Cercherò di leggere tutti i 29 libri.

Adoro il personaggio e vorrei conoscerla dal vivo. Ha un cervello fine, è sospettosa, curiosa e attenta ai dettagli. Una donna diretta che dice quello che pensa senza alcun filtro.

Non è magra (anzi un po’ in carne), è bassa, ha le gambe tozze ed è over 50. MI CI RIVEDO!

Le piace giocare alla psicologa, accetta di tornare a Londra per un periodo per avere conferma delle sue abili capacità di PR e che sa ancora destreggiarsi con clienti difficili.

Oltre a essere burbera, Agatha però è poco leale fingendo di aver cucinato lei stessa la quiche.

Lo consiglio perchè:

Non è un giallo cruento con dettagli dell’omicidio o arma del delitto. E’ un libro molto piacevole che fa sorridere e fa innamorare della protagonista. Ci sono anche cenni di romanticismo.

Le storie sono ambientate nei Cotswolds e solo per questo andrebbe letto. In questa splendida campagna inglese a nord di Bristol ci sono piccoli paesi con deliziosi cottage, attraversati da fiumi limpidi e con i tetti color miele. Leggendo il libro, sembra di essere in una delle loro sale da thè a chiacchierare con le dame del villaggio.

Ma vediamo la trama:

Autore: M.C. Beaton

Titolo: Agatha Raisin e la quiche letale

Agatha  Raisin è una donna di 53 anni che decide di abbandonare Londra, dove ha un’ottima posizione ed è a capo di un’agenzia di PR, per ritirarsi a Carseley, un piccolo villaggio dei Cotswolds nel mezzo della verde campagna inglese.

Sola e senza amici, Agatha cerca con difficoltà di ambientarsi nel piccolo villaggio abitato da paesani impiccioni e sospettosi. Per una donna mondana come lei, il cambiamento non è facile. Decide allora di partecipare alla gara di quiche organizzata dal paese e poiché lei non sa cucinare, va a comprarla a Londra. Durante la gara, un giudice, dopo aver assaggiato la quiche di Agatha, muore e tutto il villaggio punta il dito su di lei come assassina. Da accusata di omicidio, l’eccentrica Ahatha si trasforma in un’abile investigatrice per scagionare se stessa e trovare il vero assassino. Così, tra un thè con le dame del villaggio, domande in giro tra i paesani e incursioni nei cottage altrui, riesce a scoprire il vero colpevole e conquisterà così la fiducia degli abitanti di Carseley.

Sto iniziando a leggere “Agatha Raisin e la turista terribile”. L’avete letto?

Buona lettura,

Francesca

 

Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
(Fabrizio Caramagna)

 

5 motivi per cui mi piacciono le piccole librerie di legno

Adoro le piccole librerie di legno in mezzo alla natura dislocate in giro per il mondo.

Adoro il fatto che qualcuno le abbia costruite aguzzando il suo ingegno o abbia dato nuova vita a un oggetto ormai in disuso trasformandolo in piccola libreria pubblica.

Adoro trovare quelle piccole casette di legno in giro per le città o nei boschi e che qualcuno le abbia dipinte con amore, le abbia riempite di libri e messi a disposizione gratuitamente per gli abitanti della zona (bookcrossing).

Quando ne incontriamo una, i miei bambini mi fanno subito notare: “Mamma, c’è la casetta con i libri!”. Che bello vedere il loro entusiasmo di andare ad aprire la piccola scatola di legno e sbirciare dentro.

All’estero è molto diffuso vedere le free public library e il fenomeno del bookcrossing ha preso piede in città, campagne e villaggi. Anche noi le abbiamo viste soprattutto in giro per l’Europa. Spero che si diffonda presto anche da noi.

 

Perché mi piacciono le piccole librerie di legno che si trovano per strada?

Lo scopo è di diffondere l’amore per i libri e incoraggiare a leggere di più. Mi piace l’idea che in quella piccola casetta ci sia un libro da poter leggere gratuitamente e riportarlo una volta letto.

  1. I libri sono a portata di mano. Pensate a chi porta fuori il cane, a chi va a fare sport, a chi va a fare una passeggiata o chi semplicemente va a prendere una boccata d’aria fuori e a un certo punto si trova questa casetta piena di libri. La curiosità lo spingerebbe sicuramente ad aprire lo sportellino per vedere cosa c’è dentro. E poi sono fermamente convinta che si sia più invogliato a leggere se il libro è disponibile e veloce da prendere. Pensate ai bambini che giocano ai giardini e trovano qualche libro colorato a disposizione! Anche questo sicuramente li invoglia a leggere.
  2. Sono libri gratis. Chiunque può prendere un libro osservando semplici regole di buon senso e civiltà. Lo so che ci sono le biblioteche comunali con una grandissima varietà di libri messi a disposizione della popolazione gratuitamente, ma la casetta colorata in mezzo al bosco o il vicino a casa invoglia sicuramente di più l’abitante della zona ad andare a curiosare.
  3. Le piccole librerie creano socialità. Sono convinta che questo evento crei interesse e curiosità. I vicini di casa o gli altri abitanti del quartiere possono ritrovarsi nello stesso momento alla libreria per scegliere il volume, piuttosto che riportare uno già letto o solo per scrivere qualche osservazione sul guest book messo a disposizione all’interno della casetta.
  4. Le piccole librerie danno nuova vita a vecchi oggetti. Qualcuno ha riciclato un vecchio frigorifero riempendolo di libri a disposizione della comunità; piuttosto una vecchia cabina del telefono. Credo che siano idee grandiose sul riutilizzo di cose ormai cadute in disuso ed è un messaggio green.
  5. Le piccole librerie stimolano la curiosità. Sarà per la forma carina della casetta di legno, sarà per i colori accesi, sarà per la posizione in cui sono messe. Sta di fatto che a me viene sempre la voglia di avvicinarmi, fotografarla e aprire lo sportellino per vedere i titoli disponibili o i commenti degli utenti sul guest book. W la sana curiosità!

Tra tutte le casette di libri che ho scovato in giro sicuramente quella di Ribeauville nella regione dell’Alsazia in Francia, è stata la più bella. Si tratta del vecchio ufficio postale decorato con degli splendidi murales dedicati ai libri. C’è una piccola stanzina dove, oltre ai libri c’è un piccolo leggio dove lasciare i propri commenti.

Adoro questa iniziativa al punto di aver scritto al Sindaco del comune dove risiedo per chiedere autorizzazione di installare una piccola libreria nei giardini pubblici davanti alla mia casa.  Vediamo se la mia proposta avrà seguito.  Vi terrò aggiornati

E voi avete mai trovato piccole librerie di legno in giro per il mondo? Fatemi sapere perché sono molto curiosa.

A presto,

Francesca

Ti potrebbe anche interessare

Come avvicinare i bambini alla lettura

Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
(Fabrizio Caramagna)

 

Letture sulla Scozia: Una Vita da Libraio

Preparando il mio viaggio in Scozia mi sono voluta documentare anche su eventuali libri da leggere su questo splendido paese. Uno di questi è Una vita da librario di Shaun Bythell (titolo originale “The Diary of a Bookseller”).

E’ il diario quotidiano del proprietario del Bookshop di libri usati nella cittadina di Wigtown, sulla costa scozzese sud occidentale. Ogni giorno il libraio appunta l’incasso del negozio, gli ordini on line, i libri trovati, descrivendo gli strani clienti che entrano in negozio, i titoli insoliti (Manuale per la determinazione del sesso nei pulcini di un giorno) che sono richiesti e le telefonate ricevute su titoli improbabili.

The Bookshop è la seconda libreria di libri usati più grande della Scozia; è su più piani e i libri sono dislocati su interminabili scaffali. Ci sono più di 100mila volumi che Shaun compra alle aste o in case di privati che vogliono vendere le loro collezioni di libri ritenuti rari capolavori. Tratta i clienti con molta gentilezza e pazienza, nonostante qualcuno lo metta a dura prova.

«Stavo uscendo dalla cucina con la mia tazza di tè quando un tizio in giacca da lavoro e pantaloni di poliestere una spanna più corti del normale mi è rovinato addosso e me l’ha quasi fatta cadere. – È mai morto nessuno qui? – mi ha chiesto poi. – Nessuno ci ha ancora lasciato le penne cadendo da una scaletta? – Non ancora, – gli ho risposto, – ma speravo proprio che oggi fosse il gran giorno».

Mi è piaciuto tantissimo questo libro e lo consiglio a tutti. M’immagino questa libreria come un salotto letterario caldo e accogliente per tutti.

Ogni giorno si deve confrontare con la sua assistente strampalata Testimone di Geova, Nicky che indossa la tuta da sci e con i vari clienti eccentrici che si presentano in negozio, spesso solo per perdere tempo o per stare al caldo della stufa. Ovviamente Shaun è un grande lettore. E’ splendida la sua frase “Si può vivere una vita avventurosa anche seduti su uno sgabello”. Legge libri negli intervalli, si documenta e cerca nuove idee per lottare contro il colosso di Amazon che con i suoi prezzi al ribasso sta facendo chiudere tutte le piccole librerie indipendenti.
Ma lui resiste. Con la sua tenacia, con la sua collaboratrice eccentrica e con la voglia di non mollare e continuare a credere che leggere può ancora essere una salvezza per l’umanità.
Ovviamente DEVO per forza andare a conoscerlo a Wigtown. Sono curiosa di vedere i suoi riccioli rossi dal vivo!

Lo consiglio a tutti gli amanti dei libri di carta!

Curiosità: chi avrebbe mai pensato che i clienti che chiedono copie della Bibbia non le comprano mai? E che le prime edizioni non sono libri di grande valore?

Mi è piaciuto perché:

  • Il libro offre suggerimenti per future letture. Oltre al ricorrente “Ricordi di libreria” di George Orwell, ho potuto annotare i volumi citati da Shaun per vedere se vale la pena leggerli (“Libro delle librerie” di Jen Campbell; “La fattoria delle magre consolazioni” di Stella Gibbons; “Le confessioni di un peccatore eletto” di James Hogg). Culturale!
  • La grande varietà di personaggi che gravitano intorno alla libreria, descritta con abile ironia, ricorda molto i soggetti strani che esistono oggi al mondo. Sociologico!
  • Ho imparato qualcosa sul Galloway e le sue remote coste, tanto da farmi venire la voglia di andarci. Istruttivo!
  • Faccio i complimenti a Shaun (ormai è un amico) che nell’era digitale dominata da Kindle e Amazon si è buttato in quest’avventura e non molla. Coraggioso!
  • Anche lui è amante dei libri di carta con le pagine ingiallite e sottolineate che hanno avuto precedenti proprietari con le loro storie. Romantico!

Anch’io credo che un libro sia per sempre.

Qualcuno ha letto qualche libro annotato da Shaun?

E voi avete visitato qualche libreria bella che valga la pena di andare a vedere? Scrivimi. Sono molto curiosa.

A presto,

Francesca

Ti potrebbero interessare

Verso la Scozia con bambini: fari e antiche librerie

Scozia con bambini: l’isola Easdale senza auto nè strade

5 Cose da fare a Loch Ness con i bambini

Dubito che uno su dieci dei nostri clienti fosse in grado di distinguere un buon libro da uno brutto. (George Orwell)