Viaggio alla ricerca della bellezza: diario di una viaggiatrice eccentrica

Mi sono imbattuta per caso nel “Diario di una viaggiatrice eccentrica” per caso. Poi ho ascoltato un’intervista dell’autrice Silvia Bisconti che raccontava il suo amore per la bellezza e per la moda liberata. La copertina rosa, i riccioli rossi, la pelle diafana e le unghie rosse hanno attirato la mia curiosità e ho preso in prestito “Diario di una viaggiatrice eccentrica” alla biblioteca sotto casa.

Questo libro è il diario personale dell’autrice, appassionata viaggiatrice e creatrice del brand di abbigliamento Raptus & Roses. E’ un viaggio in giro tra le isole greche, l’India, la Cornovaglia, Dubai, la Toscana, Londra, il Marocco e il suo Atelier sul fiume a Belluno. Sono viaggi alla scoperta di tessuti e materiali per le sue creazioni, ispirate alla bellezza e alla moda liberata capace di vestire ogni donna di qualsiasi età e forma. I titoli dei 7 capitoli (della divina valigia, dei viaggi estetici, degli alberghi con l’anima, dell’amore per l’India, dei tessuti e dei colori, del folle lavoro e la bellezza ci salverà) ci fanno subito capire che si tratta di 300 pagine alla ricerca continua di bellezza, di vestiti leggeri, di alberghi suggestivi, di luoghi del cuore, di nuove idee e di colori che per lei sono vita.

E’ un crescendo di emozioni e di nuove scoperte.

Il primo capitolo del “Diario di una viaggiatrice eccentrica” è dedicato alla valigia perfetta diversa in base alla meta. Viene subito la voglia di prendere un taccuino per gli appunti. L’autrice fornisce indicazioni su cosa inserire per farla piccola e  leggera con cose impalpabili e fluttuanti, sottovesti e pashmine da poter lavare nel lavandino dell’hotel e indossare il giorno dopo. In ogni pagina ci sono foto scattate con il suo Iphone, fedele compagno di viaggio con cui oltre a fotografare, scrive appunti sulle sensazioni del momento.

 

“Ogni viaggio è una storia e ogni storia ha dei ruoli, scenografie, costumi e tutto deve trovare posto della valigia: quello che siete e che sarete, quello che desiderate essere. La valigia è un luogo del cuore, uno spazio dell’anima, in cui – insieme ai vestiti – viaggiano e si conservano desideri e speranze”.

La copertina ci offre un primo indizio. Il colore rosa, che ricorre in tutto il libro, è uno dei colori preferiti dell’autrice perchè si avvicina ai suoi desideri. E leggendo il suo libro, sembra davvero di avere un filtro rosa sugli occhi: è tutto divino, meraviglioso, adorato e magnifico. Questi aggettivi ricorrono spesso in tutte le pagine. 

Nel libro “Diario di una viaggiatrice eccentrica” c’è anche un intero capitolo sugli alberghi visitati in giro per il mondo. Silvia Bisconti si definisce pazzamente innamorata e le piace studiarli a fondo, inventarsi le storie di chi ha soggiornato in quelle stanze e trascorrere le notti a chiacchierare con i portieri. Descrive gli alberghi dal punto di vista estetico ed emozionale, dal letto a baldacchino e pavimenti scricchiolanti della Cornovaglia agli hotel di Delhi con letti giganteschi e odore di jasmine. È incredibile la meraviglia che prova quando i suoi abiti si intonano perfettamente con i colori della camera d’albergo.

Una menzione particolare merita l’India, il paese preferito dell’autrice. Qui ha fatto moltissimi viaggi, sempre alla ricerca di tessuti e di colori per le sue creazioni. Ecco che trascorre le giornate nei souk di Delhi, seduta sui tappeti a bere e ascoltare le storie delle stoffe. Nei negozietti polverosi o nelle case private di Calcutta, in mezzo al nulla e completamente sola, riesce a trovare ispirazione per i suoi capi, adatti a esaltare la morbidezza di ogni donna. In india tutto è intenso: le spezie, i colori, il traffico, la polvere e le emozioni. È affascinata dalla città di Varanasi, che definisce il luogo del cuore, dove si innamora follemente dei telai per tessere i saree. A Delhi rimane incantata da un piccolo laboratorio dove si stampano a mano i tessuti con blocchi di legno intagliati. 

La ricerca della bellezza aumenta con lo scorrere della pagine e sembra di essere su un tappeto volante verso l’Oriente.

E’ un libro estetico dove il motto della bellezza che salverà il mondo ricorre molto spesso. L’autrice vuole diffondere la femminilità, l’accettazione delle proprie forme e l’importanza di sentirsi belle sempre.

Fermamente convinta che i tessuti abbiano un’anima, che alle stoffe trovate in giro per il mondo debba essere data una nuova vita e che i vestiti debbano immedesimarsi anche con il luogo dove ci si trova, il “Diario di una viaggiatrice eccentrica” termina con un invito per il lettore a trovare la vera essenza, a essere coraggiosi e controcorrente quando serve senza mai dimenticare che l’abito è il nostro primo impatto sul mondo e la prima immagine che arriva di noi a chi ancora non ci conosce.

Effetti collaterali del libro?

-andare subito a sbirciare il divino shop di Silvia Bisconti e perdersi nei colori dei tessuti e nella descrizione di quei capi che vengono da lontano;

-mettere nel carrello la sottogonna Indian Pink sapendo che non la indosserai mai (e quindi lasciarla nel carrello!);

-iscriversi alla newsletter solo per leggere quelle pillole di saggezza insieme alle splendide foto e alle descrizioni dei capi;

-aprire l’armadio e richiuderlo subito appena vi rendete conto che i vostri vestiti NON sono la prima immagine che arriva di noi a chi ancora non ci conosce;

-trascorrere una notte nel Headland hotel di Newquay in Cornovaglia, albergo vittoriano affacciato su una scogliera e indossare il turbante divino durante la notte e scendere vicino al mare per ascoltare il rumore del mare.

Vi è venuta voglia di leggere questo libro? E voi avete letto libri di viaggiatori eccentrici? 

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A presto,

Francesca

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