Alla scoperta delle mummie di Urbania

Attenzione! Da non leggere se siete facilmente impressionabili.

Nulla vi spaventa? Allora venite con me  a Urbania.

Di ritorno dalla splendida gita alle Gole del Furlo nelle Marche, ci siamo fermati a Urbania. Passeggiando per le vie del centro ci siamo imbattuti nella Chiesa dei morti (Cappella Cola) e spinti dalla curiosità, siamo entrati. Questa piccola chiesetta risale al XIV secolo e custodisce 18 corpi mummificati perfettamente conservati. La visita è stata incredibile e veramente sorprendente.

La Chiesa dei Morti, ornata da uno splendido portale gotico, conserva al suo interno il “Cimitero delle Mummie”. La parola “mummia” ha subito evocato i ricordi della splendida visita al Museo Egizio di Torino ma questa volta gli Egiziani non c’entravano niente! Appena entrati, la nostra attenzione è stata catturata dalle famose mummie e dai tantissimi teschi sopra di noi, di cui grazie ai racconti del custode abbiamo imparato i fatti curiosi delle loro vite.

I bambini erano molto incuriositi dai teschi e cercavano di capire chi fossero quelli strani personaggi mummificati.

Il cimitero delle mummie a Urbania

Ma perché le mummie sono proprio qui?

Nel 1500 fu istituita a Urbania la Confraternita della Morte che si occupava del trasporto dei cadaveri che venivano sepolti nel giardino delle chiese. Quando poi nel 1800 l’editto napoleonico impose di creare cimiteri fuori dai centri abitati, s’iniziò a scavare nel giardino della Cappella Cola convinti di trovare mucchi di ossa. Furono invece trovati, oltre alle ossa anche scheletri, teschi e mummie che, per la volontà del Priore Piccini furono lasciate presso la cappella per essere studiate. Fu così che dietro l’altare maggiore, il priore creò il cimitero delle mummie, una cripta semicircolare, dove i 18 corpi furono riposti in teche di vetro.

Perché le mummie sono così ben conservate?

Il Priore Piccini dedicò gli ultimi anni della sua vita a studiare le mummie e formulare ipotesi, non prendendo mai in considerazione l’ipotesi della mummificazione naturale. Gli anni successivi invece dimostrarono che i corpi furono sepolti in un terreno che provocò la disidratazione dei tessuti. La presenza di muschi, funghi e lieviti naturali, insieme a correnti d’aria, permise la creazione di una pellicola protettiva sui corpi.

Questa mummificazione, alquanto curiosa e un po’ misteriosa, fu un fenomeno molto raro che permettesse di capire com’era avvenuta la morte di ogni corpo.

Teschi nella chiesa dei morti a Urbania

Che cosa sappiamo delle mummie?

Il custode ci ha intrattenuto raccontandoci tutte le curiosità delle 18 mummie.

Al centro dell’esposizione è collocata la mummia del Priore Piccini, riconoscibile dagli abiti della Confraternita della Morte. Al suo fianco ci sono la moglie e il figlio che però, sono stati mummificati artificialmente. Il custode con piacere ci ha raccontato le incredibili vicende di tutti i personaggi mummificati: dalla donna morta di parto cesareo, a un giovane accoltellato durante una veglia danzante il cui cuore essiccato e trafitto dal pugnale è parte dell’esposizione, all’impiccato e alla malcapitata vittima di una sepoltura prematura dopo essere stato colto da morte apparente.

Ci è piaciuto perché:

 

  • E’ stata una sorpresa entrare in questa cripta silenziosa ed essere avvolti da racconti così affascinanti, che alla fine ci sembrava di conoscere tutte le mummie;
  • Sembra che le mummie di Urbania accolgono il visitatore ognuna con la sua storia da raccontare;
  • Questo è uno dei quei posti che non ti aspetti. In un paesino dove molti non si fermerebbero neppure, c’è questa piccola chiesa considerata dalle tv straniere una delle maggiori attrazioni scientifiche in Italia;
  • Il custode racconta con tanta passione la storia di tutti gli esemplari esposti. E’ stato un piacere ascoltarlo;
  • Si tratta di 18 corpi di comuni mortali e non di personaggi influenti dell’epoca. Si è data importanza al fenomeno scientifico, indipendente dallo stato sociale delle persone mummificate;
  • Bisogna aprire la mente e rimanere piacevolmente sorpresi di come la natura faccia cose incredibili;
  • L’ingresso costa solo 2 euro per rendere accessibile a tutti la visita. Andate!

La visita alla Cappella dei Morti di Urbania è veramente qualcosa di particolare: un luogo, dove sono esposte le mummie di persone seppellite, conservatesi perfettamente grazie ad un fungo.

La spiegazione è affascinante per merito di un signore che trasmette molta passione e interesse per quello che fa. Se siete interessati, qui trovate tutte le informazioni per organizzare la vostra visita.

Non adatta alle persone impressionabili!

E voi dove avete visto mummie e teschi?

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A presto,

Francesca

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Gita alle Gole del Furlo con bambini

Gita alle Gole del Furlo con bambini

Ho scoperto per caso le Gole del Furlo in una puntata di 4 ristoranti di Alessandro Borghese. Quando l’ho visto passeggiare in mezzo a quello spettacolo ho deciso che dovevamo andare a curiosare proprio lì per vedere dal vivo quel canyon, completamente sconosciuto.

Francamente non conoscevo le Marche ed ero proprio curiosa di visitarne una parte. Anche questa volta è stata una scelta azzeccata. L’Italia è proprio il paese delle meraviglie, che io non conosco assolutamente e sto cercando di rimediare.

Le Gole del Furlo sono un canyon naturale che fanno parte di una Riserva naturale statale vicino ad Acqualagna, piccola località in provincia di Pesaro e Urbino, famosa per il tartufo. Siamo arrivati al piccolo paesino di Furlo (da Forolum, piccolo foro, piccola galleria romana) ed abbiamo trovato un grande prato alberato con parcheggio libero, un piccolo parco avventura e tanti tronchi che abbiamo utilizzato per il nostro immancabile pic nic.

Da lì siamo partiti per una passeggiata costeggiando le splendide gole. L’acqua del fiume Candigliano è verde azzurra e sembra finta. La passeggiata è di circa 3 km fino ad arrivare a una grande diga. Siamo passati attraverso una galleria dell’epoca romana voluta da Vespasiano lungo la Via Flaminia. Insieme alla natura qui c’è anche tanta storia: pare che questa galleria serviva per mettere in collegamento il Tirreno (Roma) con l’Adriatico (Rimini) attraverso gli Appennini, migliorando la percorribilità. In questa zona si estraeva la pietra rosa del Furlo e ci sono ancora molte testimonianze dell’attività estrattiva.

 

La gola si è formata da grandi rocce calcaree che si sono spaccate in due creando uno spettacolo naturale ricco di varietà di fiori e piante. Si possono avvistare anche l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, il picchio muraiolo e vari tipi di rondone. Purtroppo noi non abbiamo visto niente! Sempre nella Riserva del Furlo vivono anche lupi, caprioli, daini, cinghiali.

E’ possibile vedere lungo il percorso anche la Grotta del Grano, un grande incavo nella roccia dove sono state trovate antiche tracce di graniglie.

Sull’altra sponda, rispetto al percorso della passeggiata, si possono ammirare rocce scoscese ed erose con una fitta vegetazione a picco sul fiume Candigliano creando a un canyon con acqua color smeraldo. Camminando lentamente lungo questo fiume verde, si possono trovare delle panchine, dove sedersi e ammirare la natura rigogliosa.

Questo posto, trovato per puro caso attraverso un programma tv, è stata una scoperta incredibile. Le gole sono poco conosciute e non contaminate dal turismo di massa. Per noi è stato emozionante scoprire questa grande insenatura a ridosso della montagna con un’acqua turchese che non avevo mai visto. I bambini si sono divertiti a osservare i vari uccelli o scovare qualche pesce dentro quell’acqua meravigliosa.

La giornata è terminata nello splendido agriturismo Tenuta Le Garzaie a Fermignano in località Pagino. Si tratta di un casale recentemente ristrutturato e il nostro appartamento era bellissimo: avevamo la camera con i 2 letti singoli al piano superiore.

La particolarità di questa tenuta è senza dubbio la spiaggetta privata. Avevamo un pezzo di Gola tutto per noi. Lungo un sentiero in discesa, a cinque minuti dall’agriturismo, siamo scesi al fiume, dove abbiamo ritrovato la stessa acqua turchese del pomeriggio, la roccia calcarea e una piccola spiaggetta con sassi bianchi messa a disposizione degli ospiti. Che meraviglia essere soli in quel paradiso silenzioso.

Un’esperienza incantevole lontano dal caos in un angolo sconosciuto delle Marche.

Cosa non mi è piaciuto

La Riserva delle Gole del Furlo mi ha deluso in termini di organizzazione. Mi aspettavo visite guidate, osservazione di uccelli, passeggiate naturalistiche e tutte le attività tipiche di zone così belle dal punto di vista naturalistico. Sicuramente sono organizzate ma, poiché era l’ultimo fine settimana di settembre con una temperatura estiva e vista la bellezza del luogo, pensavo ci fossero almeno un paio di volte il giorno.

Anche la segnaletica per arrivare alle gole è un po’ carente.

La passeggiata lungo il canyon si svolge sull’asfalto di una strada, dove passano le macchine. Peccato per il rumore! Inoltre mancano le fontanelle per rinfrescarsi.

Comunque è un’escursione da fare assolutamente: solo un tuffo in questa natura incontaminata merita la visita! Ed è adatta anche ai passeggini.

Da non dimenticare: acqua e scarpe comode.

E voi avete mai scoperto per caso un posto meraviglioso di cui non avevate mai sentito parlare?

A presto,

Francesca

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(San Bernardo)