Palazzo Farnese di Caprarola: il gioiello della Tuscia

Avete voglia di un itinerario insolito? Oggi vi porto in un posto bellissimo e poco conosciuto. Siamo tornati a curiosare in Tuscia, splendida regione che adoro. Abbiamo scelto la provincia di Viterbo, rimanendo a bocca aperta davanti agli splendidi murales di Sant’Angelo di Roccalvecce. Ma adesso via on the road in direzione di Caprarola!

Avevamo deciso di visitare il Palazzo Farnese di Caprarola senza immaginare che ci saremmo trovati davanti ad un gioiello dell’Italia delle Meraviglie.

Non mi sarei mai aspettata un posto così incantevole. Appena si entra nel palazzo in cima al paese, lo scenario è unico. Ci siamo trovati in un cortile alto e rotondo dove ci siamo divertiti a nascondersi dietro le colonne e, alzati gli occhi al cielo, abbiamo visto affreschi bellissimi e colorati ispirati a raffigurazioni mitologiche sia al piano terra che ai piani nobili

Fuori dalle rotte turistiche, il Palazzo Farnese a Caprarola merita una bella visita. Cosa è piaciuto a noi?

PIANTA PENTAGONALE

Nel 1530 il palazzo fu costruito su pianta pentagonale perché avrebbe dovuto ospitare una residenza fortificata per volere del cardinale Alessandro Farnese. Alla sua morte venne meno lo scopo difensivo e, pur mantenendo la pianta pentagonale, il palazzo fu trasformato dall’Architetto Vignola in una residenza rinascimentale con uno splendido cortile circolare a due piani affrescato dai maggiori pittori dell’epoca. Al posto dei bastioni angolari del progetto originale, Vignola fece costruire ampie terrazze aperte sulla campagna circostante. Caspita, che peccato non poter vedere la pianta pentagonale, visibile solo dall’alto!

Per noi è stata la prima volta vedere un edificio a pianta pentagonale. Qualcuno di voi ha visitato qualcosa del genere?

Ci siamo messi a giocare nel centro del cortile per capire l’orientamento delle sale del piano terra ma è stato veramente impossibile!

Palazzo di Caprarola

SCALA ELICOIDALE

Dal piano terra parte una scala elicoidale a pianta circolare denominata scala regia che è interamente coperta dai meravigliosi affreschi. Questa scala, che porta al piano nobile, è semplicemente spettacolare per la bellezza, la forma e la vivacità dei colori. Non avevamo mai visto una scala a chiocciola così grande!

STANZA DEL MAPPAMONDO 

Il primo piano è un susseguirsi di splendide sale affrescate ma la nostra preferita è stata senza dubbio la sala del mappamondo! Qui si raggiunge l’eccellenza. Si tratta di una delle stanze affrescate più grandi ed affascinanti del Palazzo Farnese, con un sorprendente dettaglio delle terre scoperte nella seconda metà del ‘500 offrendo un riscontro delle conoscenze geografiche dell’epoca. Nella volta una mappa celeste descrive le costellazioni attraverso personaggi mitologici. Questa sala rappresenta il generale interesse suscitato all’epoca delle grandi navigazioni e nuove conoscenze geografiche. I ragazzi hanno cercato di individuare l’Italia in ogni carta geografica!

GIARDINI

All’esterno del palazzo ci sono i giardini in stile tardo rinascimentale, realizzati con sistemi di terrazzamenti. Tra scalinate, fontane, giochi d’acqua, grotte e labirinti si passeggia attraverso un bosco per giungere ad un edificio più piccolo che fu scelto da Einaudi, durante il periodo della sua presidenza, come residenza estiva. Nei bellissimi giardini ci siamo persi, ci siamo rincorsi, abbiamo fotografato ed eravamo curiosi di vedere cosa ci fosse in cima al colle in fondo al viale.

In fondo al parco, abbiamo trovato una doppia scalinata con al centro una fontana dove abbiamo fatto rotolare una pallina. I miei boys si sono persi a giocare dentro il labirinto di siepi in basso a questo edificio ed è stato difficile portarli via!

Questo edificio, non visitabile, è la Residenza di Caccia o Palazzina del Piacere posizionata in cima al colle. Il cardinale Farnese volle far costruire un “barco per la caccia” dove pare che la caccia in realtà fosse solo un pretesto per organizzare eventi e per intrattenere gli ospiti. Questo barco divenne poi un luogo di incontri segreti.

La visita del Palazzo Farnese e dei giardini dura circa 2 ore e la consiglio a tutti.

Se siete nei dintorni di Viterbo, fate una deviazione verso Caprarola per visitare questo splendido palazzo. 

Per quali motivi?

  • è un gioiello poco fuori dai soliti itinerari turistici e ci sono pochissime persone;

 

  • il palazzo è in una posizione dominante su tutto il borgo di Caprarola e all’altezza della Residenza di Caccia di gode di una vista su tutta la campagna; 

 

  • è un gioiello dell’architettura del ‘500 e racconta tutte la potenza della famiglia Farnese;

 

  • c’è uno splendido cortile circolare dove perdervi;

 

  • per vedere le stanze magistralmente affrescate e per la scala elicoidale.

Non posso raccontarvi tutto altrimenti non andate a visitarlo!

E se andate a visitare la Tuscia, vi consiglio di visitare lo splendido borgo delle fiabe Sant’Angelo di Roccalvecce che mi è rimasto nel cuore oppure la bellissima Necropoli di Tarquinia con le sue tombe colorate.

Avete mai visitato la Tuscia?

Se ti è piaciuto questo articolo e pensi possa essere a qualcuno, condividilo con i tuoi amici.

A presto,

Francesca

Ti potrebbe interessare:

Perchè visitare Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe

Cosa vedere nel Lazio con bambini: le Necropoli etrusche di Tarquinia e dintorni

Perché visitare Sant’ Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe

Mi piacciono i murales, mi piace il colore e apprezzo la bravura e il coraggio di artisti che si arrampicano lungo i muri per disegnare il loro messaggio colorato per il mondo.

Dopo l’incredibile Dozza, questa volta ho portato tutti i miei boys a Sant’Angelo di Roccalvecce, piccolo paese delle fiabe in Tuscia, bellissima zona nell’alto Lazio.

Se viaggiate con bambini al seguito, questa tappa non può mancare nella visita di questa zona.

Perché portare i vostri bambini a Sant’Angelo di Roccalvecce?

Per salvare Sant’Angelo di Roccalvecce, piccolo paese di 100 anime in provincia di Viterbo, gli abitanti si sono inventati il progetto di renderlo il paese delle fiabe. Hanno contattato artiste (solo donne..oh yeah!) con esperienza nella Street Art che hanno realizzato per adesso circa 20 splendidi murales tutti ispirati alle fiabe più famose.

Sant’Angelo è diventato così il paese delle dame artiste e ogni anno attira tanti turisti salvandolo così dallo spopolamento.

Si parcheggia nell’unica piazzetta in cima al paese e si scende per le vie del borgo ad ammirare le bellissime opere disposte sulle facciate delle case.

Sant'Angelo di Roccalvecce: il paese delle fiabe

Si possono ammirare i murales di Alice nel Paese delle Meraviglie, Il Piccolo principe, Pinocchio, Hansel e Gretel, Il libro della Giungla, I musicanti di Brema, La Piccola fiammiferaia, Peter Pan, La fabbrica di cioccolato, Raperonzolo, Ali Babà e i 40 ladroni, La Spada della Roccia, Sancho Panza, i Troll, i sette nani e altre ancora. Per continuare ad abbellire i muri delle case, ci sono anche delle mattonelle di terracotta con Star Wars, Il grinch, Peter Pan e Raperonzolo.

Camminando per le stradine del paese, ogni angolo nasconde una pittura diversa che rappresenta una fiaba. Ogni murales è fatto veramente bene ed è facile immergerci nell’atmosfera fiabesca che queste opere trasmettono.

I bambini si divertivano a riconoscere la fiaba e tutti i particolari disegnati facendo anche delle correzioni!  C’è anche il bassorilievo del nano Brontolo cui dobbiamo strofinargli il naso come porta fortuna.

Il paese è piccolissimo e si sta attrezzando per favorire l’accoglienza turistica. Ci sono due B&B e un fantastico forno pasticceria dei Fratelli Oddo che addirittura ha fatto realizzare il murales “Pinocchio nel paese dei balocchi”. Qui abbiamo gustato ottime varietà di pizza, focaccia e dolci tipici buonissimo. Vi consiglio una sosta qui!

Perché deve vedere proprio Sant’Angelo di Roccalvecce?

 

  • Perché è fuori dagli itinerari turistici (chi viene in questa zona visita Civita di Bagnoregio);
  • Perché è un paese sconosciuto ma molto ospitale e accogliente;
  • Perché gli abitanti si sono autofinanziati per pagare le artiste di queste opere
  • Perché le artiste sono solo donne;
  • Perché appena arrivi qua e t’immergi in un’atmosfera fiabesca, leggendaria e colorata. Le fiabe sono coinvolgenti e scaldano il cuore di chiunque;
  • Perché la bellezza di questi muri è a impatto zero. Non c’è alcuna costruzione ma solo tanto colore e bellezza.

Perché mi piacciono i murales (e piaceranno anche a voi):

  • Perché contengono dei messaggi;
  • Perché sono gratuiti, sempre aperti e puoi vederli quando vuoi;
  • Perché rendono più belli i muri delle case;
  • Perché spesso sono in piccoli borghi e servono per attirare il turismo;
  • Perché possiamo fare mille fotografie senza dare fastidio a nessuno;
  • Perché tutto quel colore mette di buon umore.

Vi bastano questi motivi?

Allora saltate in auto e andate a Sant’Angelo di Roccalvecce, piccolo gioiello sconosciuto assolutamente da vedere.

Grazie alla mia passione per i murales, ho visto Dozza e Sant’Angelo di Roccalvecce.

Mi hanno parlato di Orgosolo (NU), Acquapendente (VT) e Borgo San Giuliano (RN).

Ce ne sono altri?

Avete visto qualche borgo decorato con murales? Devo assolutamente saperlo.

Grazie per aver letto fin qui.

A presto,

Francesca

Ti potrebbe anche interessare

Visita a Dozza, il paese dipinto dell’Emilia Romagna

Cosa vedere nel Lazio con bambini: le Necropoli etrusche di Tarquinia e dintorni

Cosa vedere nel Lazio con bambini: la Necropoli etrusca di Tarquinia e dintorni

Per chi ancora non ci conosce bene, ci piace fare piccole fughe di 2-3 giorni con i nostri bambini alla scoperta delle bellezze del nostro paese. Cerchiamo di viaggiare a dimensione bambino, alternando le visite ai monumenti o aree di interesse, a momenti di gioco e relax seguendo i loro ritmi. questa volta abbiamo scelto il Lazio per vedere le necropoli etrusche di Tarquinia.

Come sempre, abbiamo portato uno zaino pieno di giochi per i boys che utilizziamo quando partiamo: carte da Uno, fogli di carta, pennarelli e matite, colla per attaccare foglie sul diario di viaggio, tantissimi libri, un po’ di macchinine, binocolo, lente di ingrandimento, bustine di plastica per raccogliere piccoli sassi o altro materiale e macchina fotografica.

Pronti per partire? Venite con noi.

Tarquinia

Per visitare le necropoli etrusche del Lazio Settentrionale, siamo partiti alla volta di Tarquinia.

Affascinati da tutto ciò che riguarda il mondo dell’archeologia, avevamo preparato i nostri bambini a questa fuga di due giorni, spiegando che avremmo visto bellissimi affreschi e tante tombe da scoprire nel Lazio.

Emozionati dall’idea di tuffarsi del mondo degli Etruschi abbiamo iniziato dalla Necropoli del Calvario di Tarquinia, raggiunta dopo aver incontrato poco prima alcuni resti di un acquedotto.

Il sito è ben curato e ben tenuto con alcuni tavolini all’ombra, molto utili per il nostro pic nic.

Che sorpresa è stata visitare questa collina interamente coperta da tantissime tombe etrusche (pare fossero più di 6000), scavate nella roccia e sormontate da tumuli ben visibili!

E che sorpresa è stata scoprire che questa necropoli è stata definita “la prima pagina della grande pittura italiana” per gli affreschi magnificamente conservati e colorati!

Nonostante il clima caldo, abbiamo visitato tutte le tombe dislocate sul percorso (circa 20) scoprendo affreschi bellissimi. I boys erano molto contenti di scendere tutte quelle scale di quei passaggi che conducono alle varie camere funerarie decorate con affreschi splendidi raffiguranti danzatori, cacciatori, suonatori. Erano incuriositi e contenti dal correre tra un cunicolo e l’altro per andare a scoprire cosa riservavano quelle strane tombe, esprimendo poi la loro preferenza. Senza dubbio la tomba più bella è stata la tomba dei demoni azzurri.

Facevamo anche il gioco per cercare di scoprire chi fosse il defunto di quella tomba, cosa faceva quando era ancora in vita, era ricco o povero. L’immaginazione galoppava veloce e pian piano storie buffe prendevano forma!

Affresco nella necropoli di Tarquinia

Dopo un pomeriggio così intenso ci siamo diretti all’Agriturismo Doppi Sensi a Tuscania dove avevamo prenotato un delizioso appartamento con un bel giardino dove poter giocare con il nostro tiro con l’arco.

Circondato da un magnifico campo di lavanda abbiamo scoperto che la Tuscia è una regione produttrice di lavanda! Quando pensiamo a questo profumato fiorellino viola la nostra mente vola in Provenza. E invece ce l’abbiamo anche noi, in questa meravigliosa zona del Centro Italia. Ai bambini abbiamo sempre raccontato delle bellezze della Provenza e che presto avremmo voluto portarli a vedere da vicino quei campi violetti e quei profumi inebrianti che mettono sempre di buon umore. Ma con grande stupore anche la Tuscia produce in modo artigianale prodotti utilizzando tutte le parti della lavanda. Noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare nel nostro agriturismo il miele di lavanda e il cioccolato alla lavanda. Veramente ottimi! Ad essere onesti abbiamo una piccola Provenza anche in Toscana. In provincia di Pisa, ci sono delle coltivazioni di lavanda dove è possibile ammirare la fioritura da metà a giugno a metà luglio.

Vetralla

Il giorno dopo abbiamo deciso di scoprire la necropoli etrusca di Vetralla in località Norchia. Ma durante il tragitto ci siamo imbattuti in un cartello che indicava Grotte Porcine- necropoli etrusche e la nostra curiosità ci ha spinto a seguirlo. Peccato che quello fosse il primo e unico cartello di indicazioni! Poco dopo ci siamo ritrovati in una strada sterrata avvolta da fitti arbusti che ci ha condotto in uno spiazzato. Senza avere alcuna idea di dove dirigersi, abbiamo affrontato questa sfida con curiosità e spirito di avventura da veri boy scout. Sotto il sole rovente e con una temperatura sopra i 30° (genitori pazzi!), tutti e quattro abbiamo sfidato la vegetazione per scoprire finalmente le Grotte Porcine.

Si tratta di una grande tumulo che racchiude una tomba a tre camere sovrastata da un ponte. Purtroppo, a causa della posizione isolata e non facilmente raggiungibile, il sito è completamente abbandonato e ci sono residui di bivacchi notturni. Nei pressi di questo tumulo si trova, protetto da una tettoia, un altare rupestre. Siamo comunque riusciti a scovare un cartello consumato dal tempo con un pò di spiegazioni!

Ferento

Non pienamente soddisfatti di questa visita, visto che eravamo in zona e visto che i boys ancora non avevano mostrato segni di cedimento, abbiamo deciso di andare a Ferento, dove abbiamo scoperto le splendide rovine di questa città romana. I signori volontari dell’Associazione Archeotuscia onlus ci hanno accompagnato a vedere i resti delle terme, del teatro e del Decumano. Che emozione vedere quei pavimenti a mosaico così ben conservati dopo tanti secoli! Tutta l’area archeologica è ben conservata. L’anfiteatro romano è emozionante, così come le terme ed i resti del decumano. Se ci posizioniamo davanti al palco e urliamo sentiamo un’eco incredibile!  Ovviamente tutti e quattro abbiamo dato sfogo alle nostre ugole.

Purtroppo ci sarebbe molto da scavare e riportare alla luce tutta l’antica città. Un enorme applauso va ai volontari che ogni giorno tengono aperto il sito archeologico offrendo la loro guida esperta per spiegare tutte le particolarità. Dovrebbe essere maggiormente pubblicizzato sia dal Comune che da apposita cartellonistica stradale.

Anche questa volta ce ne andiamo sapendo di avere visto un posto splendido e con la consapevolezza che ci sarebbe tanto ancora da scoprire di questa bellissima città e che purtroppo la natura sta ricoprendo. I boys continuavano a chiederci: ma possiamo scavare noi con il nostro martellino per vedere cosa c’è sotto?

Assolutamente da vedere per i curiosi di tutte le età!

Celleno

Sempre nel Lazio, nei dintorni della necropoli di Tarquinia, consigliamo anche una visita a Celleno, scoperto per caso da una freccia arrugginita semi nascosta con la scritta Celleno – Borgo Fantasma. Come potevamo frenare il nostro entusiasmo? E se ci fosse qualcosa di magico da scoprire anche qui? Ci siamo subito diretti a Celleno per scoprire questo piccolissimo borgo medievale arroccato in cima ad una collina dove sono rimasti ruderi del Castello Orsini e dove si può ammirare un fantastico panorama. Assolutamente da vedere!

Celleno, borgo fantasma

Aspetto curiosa i vostri commenti.

Se ti è piaciuto questo articolo e pensi possa essere utile, condividilo con i tuoi amici.

A presto,

Francesca

Ti potrebbe interessare

Maremma con bambini: Necropoli di Sovana

Perchè visitare Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe

Palazzo Farnese di Caprarola, il gioiello della Tuscia