Chianti insolito: visita al Parco delle Sculture con bambini

Complice una splendida giornata di sole settembrino, siamo andati a gironzolare nel fantastico Chianti che per fortuna abbiamo a due passi da casa. Questa volta abbiamo portato i bambini a vedere le “sculture giganti” di cui abbiamo tanto sentito parlare ma che non abbiamo mai visto.

Dove siamo andati?

Siamo andati nel piccolo borgo di Pievasciata, a circa 10 km da Siena.

 

Che cosa abbiamo visto?

Immerso tra vigneti pieni di grappoli di uva nera e tra colline mozzafiato, abbiamo visitato Pievasciata, borgo d’arte contemporanea, chiamato così grazie all’installazione di 9 sculture d’arte lungo la strada. Ci siamo innamorati degli “Struzzi Metropolitani”, un uomo e una donna alti quasi 6 metri che immergono la faccia tra i rami dei cipressi. Abbiamo poi trovato due peperoni giganti, un enorme geco sul muro di una casa e un fucile che non spara. Lungo la strada abbiamo incontrato anche due cabine telefoniche originali inglesi con dentro due manichini vintage, un uomo e una donna, che si telefonano invece di aprire le porte e parlarsi. Il nome di quest’opera di Piero Giadrossi è “incomunicabilità”. Ci è piaciuto andare alla scoperta di queste strane opere in mezzo al borgo o lungo la strada.

 

Che cosa abbiamo fatto?

Dopo essersi riempiti gli occhi di bellezza, siamo così andati al Parco delle Sculture del Chianti, sempre a Pievasciata. Si tratta di un bosco di 7 ettari di proprietà della famiglia Giadrossi che ha voluto rappresentare la perfetta integrazione tra arte e natura. In questo parco ci sono opere di artisti di tutto il mondo, chiamati qui a realizzare la loro creazione. Prima gli artisti sono stati invitati a vedere il bosco, poi hanno scelto il posto, dove realizzare l’opera. Ecco che il parco ha assunto subito un carattere d’internazionalità per gli scultori provenienti da venti differenti nazioni e di originalità dovuta alla grande varietà dei materiali usati.

All’entrata del parco si scarica gratuitamente un’utilissima App (ChiantiPark) che funge poi da audioguida durante tutto il percorso, con la spiegazione delle singole opere. S’inizia con “la casa nel bosco”, l’opera posta all’ingresso del parco che rappresenta una serie di persone in fila per pagare il biglietto di entrata. Si prosegue con un bell’anfiteatro creato sfruttando la pendenza del terreno con signori seduti sui gradoni.

Ci sono anche personaggi famosi: Hitchock, Chaplin e Fellini. Sopra l’anfiteatro ci sono anche mucche colorate (“Milk Factory”) realizzate in fibra naturale. I bambini camminavano ansiosi sul vialetto per vedere l’opera successiva e provare a indovinare il significato. Abbiamo visto due rocce nere in bronzo chiamate “Island”, (prima scultura posta nel parco), il “Blue Bridge” (esposto alla biennale di Venezia nel 2001), “Energy”, il cipresso di vetro che cambia colore e vuole sprigionare energia dal suolo al cielo, “Balance”, la coda di balena realizzata in granito e vetro. Lo scultore tedesco Spath scelse quella posizione del parco per far passare la luce del sole attraverso il vetro dell’opera. Poi abbiamo visto la “pietra sospesa” in mezzo a due colonne di cemento, che sembrano due braccia per reggere la pietra di travertino.

 

Le opere che ci sono piaciute di più sono state l’Arcobaleno con i vetri colorati (“Rainbow Crash” dell’italiana Federica Marangoni). Si tratta di un arcobaleno spezzato per indicare la fragilità della natura. Ci è piaciuta anche la Falling Leaf” dell’egiziana Yasmina Heidar, la foglia realizzata con 500 kg di vetro per indicare la leggerezza di una foglia di quercia che cade verso terra. Ci siamo entusiasmati anche davanti a “The Keel”, la chiglia della nave arenata nel bosco. In realtà a noi sembravano ossa di dinosauro. Sono, infatti, 27 pezzi di pietra per 11 tonnellate di peso che sono stati messi insieme nel parco. Ai bambini è piaciuta molto la scultura “Labirinth” realizzata in vetro mattoni ottagonale dove loro si sono persi e rincorsi. Da sempre il labirinto rappresenta la ricerca di se stessi e per questo al centro è stata posta una panchina con uno specchio.

Quanto abbiamo speso?

Il biglietto d’ingresso costa 10 euro ad adulto e 5 euro i bambini fino a 16 anni. Il parcheggio è gratuito. Le sculture lungo la strada per Pievasciata sono liberamente visitabili.

Dove abbiamo mangiato?

All’Osteria Cacio e Pepe di Vagliagli dove si mangia un ottimo menù toscano (Località Lodoline del Chianti – Vagliagli (SI) Tel. 0577.1652898). E’ adatta ai bambini perché c’è abbastanza spazio da giocare in attesa delle varie pietanze. I tavoli all’esterno sono molto gradevoli in mezzo al fresco e l’ombra di un boschetto piacevole.

Perché visitarlo con i bambini?

Il parco è adatto ai bambini perché liberano la fantasia all’aria aperta. Vedere così tante opere d’arte tutte insieme può sembrare noioso. Ma non si tratta di quadri appesi a una parete bianca, dove, se non si è degli appassionati, dopo un po’ diventa stancante. Qui invece diventa quasi una ricerca continua della prossima opera nel bosco. I bambini correvano per vedere quale fosse la scultura successiva e il nome dell’opera. Complice la location molto suggestiva (il sentiero in mezzo al bosco) credo che sia un’idea geniale dare la possibilità ad artisti di tutto il mondo di esprimere la loro fantasia e renderla concreta qui.

Con i bambini abbiamo fatto il gioco di indovinare il nome dell’opera e il suo significato. Ad esempio, quando ci siamo trovati davanti alla chiglia della nave, i bambini hanno esclamato: “Mamma, ci sono le ossa del dinosauro! “.

E’ stato carino osservare tutti insieme sculture così strane e piene di significato realizzate da giovani artisti che hanno scelto questo splendido posto per liberare la loro fantasia.

Consiglio di visitare questo originale parco immerso in un territorio splendido.

Avete mai visitato luoghi con espressioni artistiche immerse nella natura? Scrivetelo nei commenti.

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A presto,

Francesca

 

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“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.” (Pablo Picasso)

Cosa vedere in Alsazia con bambini: Ecomuseo di Ungersheim

Una tappa obbligata della nostra visita in Alsazia è stata l’ECOMUSEO di Ungersheim vicino a Mulhouse, non lontano da Colmar.

E’ un vero e proprio museo all’aria aperta, dove è stato ricostruito il tipico villaggio alsaziano con 75 edifici tra cui la scuola, la chiesa e tutte le botteghe degli artigiani.  Le casette sono state rifatte alla perfezione: a graticcio, ognuna con le tende, con i fiori, con la targa fuori dalla porta, con il giardino curato e con i vari personaggi in abiti d’epoca.

Il villaggio di Ungersheim

L’Ecomuseo dell’Alsazia ha aperto nel 1984 con solo 20 case. Dopo l’enorme successo di visitatori, gli organizzatori hanno costruito altri 55 edifici per completare tutto il villaggio.

Cosa abbiamo fatto?

I bambini si sono entusiasmati di vedere il falegname, il fabbro o il ceramista impegnati a replicare i loro mestieri del XX Secolo. All’interno del villaggio abbiamo passeggiato passando dal vasaio, dal carpentiere, dal panettiere, dalla distilleria con i vari liquori. Abbiamo assistito alla mungitura delle mucche, alla spiegazione di cosa mangiano i maiali neri della fattoria con la possibilità di accarezzarne uno.

Le protagoniste del villaggio sono senza dubbio le cicogne. Con i loro nidi giganti su tutte le case, passano il tempo a guardare cosa succede sotto di loro. Sono bellissime!

Cosa vedere in Alsazia: l'ecomuseo di Ungersheim

 

Insieme alle cicogne, ci sono anche molti animali da compagnia (mucche, cavalli, oche) accuditi nei loro recinti dal personale del villaggio.

Gironzolando per le splendide casette a graticcio, abbiamo visto la bottega del ceramista, del fabbro, di chi ripara le ruote dei carri, tantissimi vecchi strumenti da lavoro e perfino l’antico mulino.

E’ tutto ben organizzato. Alla biglietteria ci hanno consegnato il calendario degli eventi della giornata. Ci sono workshop e tour per visitare il museo, ci sono spiegazioni dalle vecchie signore su quali piante e fiori raccogliere e laboratori interattivi per bambini.

Noi abbiamo fatto tutto quello che ci è piaciuto fare: compreso assaggiare i biscotti preparati dalla pasticcera che ha seguito la ricetta antica. Siamo poi saliti sulla torre della roccaforte dove abbiamo potuto ammirare tutto il villaggio dall’alto. Ci siamo imbarcati a uno dei due porti per fare il tour del lago sull’imbarcazione del villaggio. Non poteva mancare anche una passeggiata sul carro trainato dal trattore da una parte all’altra del villaggio! Abbiamo trascorso molto tempo anche nelle varie aree gioco dedicate ai bambini dove ci sono giochi creativi con legnetti, lavagne o indovinelli.

Consiglio la visita a tutti quelli che viaggiano con bambini e che vogliono trascorrere una giornata nel passato.

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A presto,

Francesca

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La verità è sempre partire. Restare è una bugia, un inganno, la costruzione di un muro che ci separa dal mondo.
(Fabrizio Caramagna)

 

 

5 Cose da fare a Loch Ness con i bambini

La Scozia è un paese splendido dove vedere tante cose con i bambini. Una tappa d’obbligo è sicuramente LOCH NESS, famosa località del nord, dove è stato avvistato il mostro preistorico.

Quest’anno abbiamo portato i nostri bambini proprio qui: alla ricerca di Nessie! Provenendo da Inverness, siamo arrivati a Drumnadrochit, piccolo villaggio sulle sponde del lago e ci siamo subito accorti che Nessie è l’attrazione della zona. Il villaggio è molto piccolo, con casette colorate e punto di partenza per esplorare la regione. L’atmosfera creata per l’esistenza di Nessie è incredibile: questa piccola località è diventata un’industria di marketing che attira milioni di turisti e ogni negozio vende qualsiasi cosa a forma del famoso mostro.

A essere onesti, il lago non ha niente di particolare. Le sue acque scure e gelide trasmettono però un po’ di mistero e suggestione. Nel complesso il paesaggio è splendido: il lago è adagiato tra dolci colline in mezzo alle Highlands.

Che cosa abbiamo fatto con i bambini a Loch Ness?

crociera sul lago

I bambini erano eccitati all’idea di andare a scoprire le acque del lago alla ricerca di Nessie. Imbarcati su Nessie Hunter, ci siamo divertiti per un’ora a osservare il lago alla ricerca di qualche macchia scura o movimento sospetto che delle acque. Sull’imbarcazione ci hanno spiegato le caratteristiche del lago e c’era anche un monitor collegato a un sonar che stava scandagliando il fondo.

I bambini guardavano con curiosità il monitor. Nel caso in cui fosse stata rilevata qualche presenza, avremmo potuto vedere tutto in diretta! Armati di binocolo e macchina fotografica, hanno ispezionato il lago davanti a loro. Le acque scure e agitate non ci hanno permesso di vedere nessuno, ma i bambini si sono emozionati a provare a cercare Nessie. Il biglietto è un po’ costoso, ma per chi viaggia con i bambini è un’esperienza da fare.

dormire nella botte

Sull’A82 a metà tra Inverness e Drumnadrochit, c’è un bivio che ci ha portato, dopo una ripida salita, in località Abriachan dove si trova il Camping Pod Heaven. Si tratta di un camping immerso nel bosco con 8 botti di legno dove abbiamo dormito per 2 notti. La sistemazione è molto semplice: all’interno della botte avevamo un materassino a testa con piumone e asciugamani, una luce e una stufetta che abbiamo acceso vista la temperatura di 9 gradi. I proprietari ci hanno accolto con una tegola di ardesia con il nostro nome scritto sopra.

Sono stati carini. Per apprezzare questo luogo magico, si deve essere accomodanti e amanti della vita da campeggio. I servizi igienici (pulitissimi), l’area barbecue e i tavoli sono in comune con gli altri ospiti. Questa è stata un’idea molto divertente e originale per vivere Loch Ness con i bambini. A loro è piaciuto molto dormire in una botte immersa nel verde e nella tranquillità. 

cena al Fiddler’s

Un altro posto da visitare nella regione del Loch Ness con i bambini (quelli molto grandi però) è senza dubbio il Fiddler’s. E’ il pub ristorante tipico a Drumnadrochit, dove abbiamo gustato ottimi piatti scozzesi. Questo pub è famoso per la grande varietà di whisky. Ce ne sono più di 200 tipi in mostra sugli scaffali. Puoi anche fare la degustazione al tavolo di tre tipi diversi di whisky.

La nostra cena è stata piacevole scegliendo 1 birra media, 3 bicchieri di acqua, 2 piatti di patatine e crocchette di pollo per i bambini, 2 zuppe del giorno, 1 salmone affumicato con insalata di cavolo, 1 insalata con il cheddar, spendendo in quattro 53 GPB.

Il mio consiglio è di prenotare con anticipo e di non arrivare toppo tardi per non rischiare di trovare la cucina chiusa. Se non ci fosse disponibilità di un tavolo, fuori dal pub c’è anche il Food Truck che cucina piatti espressi molto buoni.

 

chiuse di Fort Augustus

All’estremità meridionale del lago di Loch Ness, opposto rispetto a Drumnadrochit, c’è questa piccola perla in mezzo a panorami mozzafiato. Si tratta di Fort Augustus, un piccolo villaggio che si sviluppa ai lati delle chiuse del Canale di Caledonia, unico collegamento tra la costa orientale del mare del Nord e la costa occidentale vicino a Fort William (oceano Atlantico). Queste chiuse sono un’opera idrica dell’Ottocento, ora adibita al passaggio delle piccole imbarcazioni da crociera per visitare Loch Ness.

Con i bambini ci siamo messi a osservare l’innalzamento del livello dell’acqua da una parte della chiusa, il passaggio dell’imbarcazione e il riequilibrio del livello dell’acqua. Anche questo villaggio vive essenzialmente del turismo dato dalla presenza del famoso lago. Se siete arrivati fin qui per fare la crociera sul lago di Loch Ness, vale la pena fermarsi per far vedere le chiuse ai bambini.

comprare cibo per le mucche al Red Burn Cafè

Percorrendo l’A82 in direzione dell’isola di Skye abbiamo trovato questo piacevole caffè immerso nella natura in località Dundreggan dove ci siamo fermati per bere un ottimo espresso. Qui c’è la possibilità di comprare il sacchettino di cibo al costo di una sterlina per dar da mangiare alle mucche scozzesi. Ci è piaciuto un sacco. All’inizio i bambini erano un po’ sospettosi di fronte a quelle mucche pelose e serie. Poi è arrivato anche il signore in kilt scozzese – mascotte folkloristica del cafè – che ci incitava ad avvicinarsi alle highland cows! Consiglio questa esperienza a chi viaggia con bambini.

Cosa NON ci è piaciuto vedere con i bambini a Loch Ness?

Loch Ness Centre & Exibition

E’ un centro dedicato alla leggenda del mostro del lago e si trova nel villaggio di Drumnadrochit. Sull’onda dell’entusiasmo che si respira in questa zona, abbiamo voluto fare questa esperienza ma non ci è piaciuto e non ci ha trasmesso niente. La mostra è suddivisa in 7 sezioni, dove in ogni sala è proiettato un filmato ripercorrendo la storia della Scozia, le caratteristiche del lago, gli avvistamenti di Nessie, gli studi scientifici, le testimonianze e le spiegazioni delle prove della sua esistenza. Se non si ha la padronanza della lingua, lo sconsiglio vivamente. I bambini non riuscivano a capire niente! Non è un’esperienza interattiva ma solo visiva. Ovviamente i boys si sono innamorati del negozio di shopping, dove vendono qualsiasi cosa che ricorda Nessie.

Avete fatto o visto altre cose a Loch Ness con i vostri bambini? Scrivilo nei commenti.

“Con questo articolo partecipo al concorso #unblogalmese del mese di settembre 2019 indetto dal blog Trippando

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A presto,

Francesca

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